Inserimento al nido e senso di colpa materno

Settembre e’ il mese degli inizi e delle nuove avventure, anche educative. Per chi sta affrontando (o dovrà affrontare) l’inserimento al nido o alla scuola d’infanzia è il periodo dei distacchi e dei pianti. Quei pianti (talvolta intensi e dolorosi dei vostri bambini) che vale la pena condividere per cercare di alleviare il senso di colpa e di inadeguatezza che sperimenta spesso la figura materna. Sono sensazioni che hanno provato tutte le mamme, almeno una volta, se non di più. Sì tratta di un momento difficile da spiegare, più facilmente comprensibile solo da chi lo ha già sperimentato. In ogni caso vi invitiamo a parlarne con le educatrici della vostra struttura, perché si sa che ogni nostra ansia e preoccupazione viene assorbita anche dal piccolo che altrimenti riceve un messaggio poco coerente e non riuscirebbe ad inserirsi e ambientarsi nel nuovo gruppo-vita del nido. Come tutte le nuove sfide, ci vuole tempo e pazienza anche nel tollerare il pianto. Un suggerimento? Dopo il tempo del nido, trascorrere se potete, del tempo insieme senza fare (quasi) nulla di particolare. Il vostro bambino ha bisogno di essere rassicurato e di “ritrovare fiducia e ottimismo per le sfide della vita” avrebbe detto G.Rodari. Raccontategli della vostra giornata e della sua giornata con gli altri bambini e le educatrici. Questo serve per fargli capire (attraverso la voce materna) che lo stare al nido può essere col tempo un’esperienza costruttiva significativa. Anticipate la possibile richiesta dello stare in braccio: non è un vizio, ma un bisogno da accogliere nei primi tempi. Leggete tanti libretti e giocate insieme. (Il classico gioco del “Bau.. Settete” non è altro che un antico rituale sulla relazione: ci sono-non ci sono-torno.

Buon lavoro Mamme & Papà!

 

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