Se nella prima fase – emergenziale- gli asili e le scuole sono stati giustamente chiusi, ora è urgente pensare e immaginare per le fasi successive come poter aprire, a quali condizioni,garantendo sicurezza in primis, rispettando le procedure sanitarie ma provando anche a salvaguardare il benessere psicofisico di tutti i bambini e delle relative famiglie degli ambienti educativi da cui erano tenuti in mente. Sembra poco ma non è così. Iniziare ad immaginare che i bambini possano uscire e riappropriarsi del mondo circostante anche se in piccoli gruppi potrebbe essere una bel pensiero. Quantomeno è importante pensare ad una ripresa, poiché avere un obiettivo è più facile anche da spiegare ai piccoli. Invece sappiamo che vivere questa dimensione sospesa è più complicato e frustrante. Auguriamoci tutti che anche l’infanzia con le sue esigenze possa essere ricordata e presa in considerazione più seriamente. Confidiamo nei progetti pilota e nella varie possibili alternative in grado di far tornare anche i bambini a scuola e all’asilo e dare un po’ di meritato respiro ai genitori che da due mesi si prendono cura H24 dei loro figli.