Smartphone: bambini e preadolescenti

Sulla base dei fatti di cronaca dei giorni scorsi (la morte della bambina di 10 anni a Palermo) occorre una riflessione collettiva sull’uso e sul significato dei vari dispositivi ai bambini e ragazzi. Purtroppo l’utilizzo e anche per tante ore consecutive è diffusissimo. Si tratta di un atteggiamento ormai consolidato da tempo al quale ci è completamente sfuggito di mano il controllo. Cosa può fare l’adulto? Come può intervenire? Il compito dell’adulto non consiste- come si pensa- di controllare e peggio ancora di spiare ciò che fa il bambino, piuttosto di attivare un continuo rapporto basato sulla fiducia e sul dialogo che deve iniziare già durante la Prima Infanzia. Inutile negare la realtà, dove siamo tutti alle prese con cellulari, smartphone e compagnia bella (non solo per lavoro ma anche per svago e noia). Proviamo invece a far capire loro quanto è importante e necessario valorizzare i rapporti umani (con la famiglia, i pari,la scuola ecc) e dare sempre loro la priorità. Isolarsi e rifugiarsi su internet per ore non è salutare per nessuno. Meglio creare i presupposti per una passeggiata insieme o trascorrere del tempo con i pari facendo qualcosa in grado di coinvolgerci in modo attivo e concreto.

  • Il tempo che si trascorre sui dispositivi invece va mediato e organizzato insieme a seconda dell’età e delle necessità accettando il monitoraggio dell’adulto (non tanto per dare limiti autoritari piuttosto per proteggere il minore). 
  • Non deve mai essere vissuto come un elemento fondamentale e indispensabile alla nostra esistenza ma come un elemento aggiuntivo dal quale dobbiamo e possiamo staccarci senza sviluppare forme di dipendenze e isolamento.

 

 

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