Il 25 Novembre è la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne. Un cammino ancora davvero molto lungo da compiere insieme. Insieme perché la Violenza in generale e nello specifico quella contro le Donne è un qualcosa che riguarda TUTTI. Uomini e Donne, bambini inclusi. Si tratta di un problema culturale molto complesso e difficile da smussare ma non per questo dobbiamo e possiamo fare finta di niente. L’indifferenza è ancora peggio dell’ignoranza. Da tempo ne parliamo, e sosteniamo con forza che si tratta di un tema difficile e che fa molta paura ma è da affrontare fin dalle nuove generazioni, fin da piccoli mediante una continua attenzione e lavoro quotidiano incentrato sul dialogo, sul rispetto, sul senso dell’amore come reciprocità e non come idea di possesso. I genitori e le famiglie vanno supportate in questo senso, se veramente si vuole avere un cambio radicale di mentalità nelle prossime generazioni. I bambini fin da piccoli devono avere l’opportunità di capire e sperimentare mediante il gioco negli asili e nelle scuole un’idea di amore e di accoglienza lontana dagli stereotipi comuni che vede e categorizza il maschio in un certo modo e la femmina in un altro. Tanto è stato fatto in questi ultimi dieci anni ma purtroppo la strada è ancora in salita..basti pensare al periodo storico post pandemia in cui ci troviamo e al triste fatto che ogni tre giorni circa vi è una vittima di femminicidio. Si tratta di un profondo lavoro in termini di prevenzione che deve coinvolgere tutta la comunità e deve accadere non in modo eccezionale ma come impegno quotidiano sul campo partendo dal territorio.
Da qui il nostro impegno anche nei prossimi mesi per potenziare tutta una serie di incontri con diverse realtà e strutture in diverse parti d’Italia per mettere a disposizione il nostro piccolo contributo psicopedagogico per condividere e affrontare insieme questa tematica così delicata ma così necessaria da sviscerare tra i futuri adulti del domani.
Scriveteci a info@mammechefatica.it per info e dettagli e richieste. Cogliamo l’occasione invece per ringraziare le prime realtà educative e alcune istituzioni locali che hanno già accolto la proposta!
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