Fare i compiti…

 

Fare i compiti si sa non è mai stato piacevole, non tanto per i compiti in se’ ma piuttosto per l’obbligo che rappresentano. Talvolta però ricevere l’aiuto di una persona esterna, puo’ essere un valido aiuto e magari diventare anche un punto di riferimento per i giovanissimi. Quando il momento dei compiti diventa difficile da gestire occorre responsabilizzare i bambini verso quello e’ il loro ‘lavoro’. La possibilità di condividere del tempo con dei ragazzi più grandi che aiutano i più piccoli può essere un momento trainante, dove si apprendono modalità diverse da quelle degli adulti e quindi sembra essere tutto più’ facile e perche’ no divertente!. Da adulti però possiamo coinvolgere i ragazzi in modo attivo senza quasi intervenire nella loro gestione del tempo. Non e’ la mamma che deve guardare nello zaino per intendersi, ma è il ragazzo stesso che aggiorna in casa ciò’ che è accaduto in classe e quello che dovra’ preparare a scuola. Questo perché non possiamo pretendere che diventi grande, quindi autonomo, se non facciamo un passo indietro creando lo spazio e il senso di libertà necessaria che la crescita comporta.

 

Compiti o vacanze??

compitiD’estate, si sa, tutti abbiamo bisogno di relax, vacanze e anche una buona dose di noia e dolce far niente. Anche per i nostri bambini vale la stessa cosa, dunque come comportarsi quando si devono fare i compiti? MammeCheFatica suggerisce di non insistere in modo eccessivo, ma anche di impostare questi lunghissimi tre mesi senza scuola in modo intelligente. In che senso? Basta stabilire la regola che ogni giorno (salvo eccezioni particolari) si fa un tot di compiti, in un orario prefissato, magari al mattino prima di andare in spiaggia o dopo pranzo se non si è troppo assonati. Questa regola permette al bambino di imparare ad organizzarsi e a capire il senso della costanza e della regolarità. Infatti fare tutti gli esercizi a giugno e poi dedicarsi a tutt’altro negli altri due mesi non ha senso: meglio poco, pochissimo, ogni giorno per mantenere un buon allenamento cognitivo.

Ricordatevi anche però che ogno giornata di vacanza può essere uno stimolo per apprendere, imparare e scoprire cose nuove!

Fare i compiti insieme è una lotta!

studioSpesso capita che i genitori non riescano ad aiutare serenamente i figli nel fare i compiti. Non perché non siano in grado o non abbiano gli strumenti giusti per farlo, ma semplicemente perché tra genitori e bambini è frequente che si instaurino delle lotte continue che portano solo confusione e nervosismo. oppure spesso i genitori tendono involontariamente a sostituirsi ai bambini, non facendo sperimentare loro anche l’errore e la frustrazione. Qual è quindi la soluzione ideale? Farli aiutare da qualcuno di esterno, che sia un amico di famiglia o una ragazza o un ragazzo che sappia approcciarsi correttamente ai bambini insegnando loro il metodo di studio più adatto a quella specifica situazione. A maggior ragione è importante chiedere aiuto a professionisti esterni nel caso di disturbi specifici dell’apprendimento dove è necessario un bagaglio teorico maggiore per venire incontro alle difficoltà del bambino.

Compitiamo!?….

si studia!E’ vero..avete ragione mamme..la scuola è finita da tanto..però non stressiamo i nostri bambini con i compiti tutti i giorni! Facciamo in modo che siano loro a provare ad organizzarsi il tempo, almeno durante la lunga pausa estiva!

Piuttosto coltivate la lettura e trasmettete loro il piacere di un buon libro preso in biblioteca o in libreria insieme. Per i bambini pigri, che talvolta faticano a scuola,  MammeCheFatica propone di disegnare una tabella colorata con le varie materie da affrontare e i compiti da fare, magari insieme alla mamma o al papà.

L’esercizio della tabella è solo un modo per cercare di visualizzare gli obbiettivi e le cose da fare senza perderle di vista..tra un tuffo e un gelato! Stabilite quindi  insieme al vostro bambino un orario adatto per “compitare” (meglio se sempre alla stessa ora, la routine è importante per i piccoli in quanto garantisce stabilità e sicurezza). Responsabilizzatelo: dovrà essere puntuale e presentarsi all’appuntamento con astuccio e libro delle vacanze sul tavolo!

Evitate però di ripetere sempre che deve impegnarsi, che è pigro e svogliato..dategli  fiducia e rispettate i suoi tempi, non vi deluderà.

Parola di MammeCheFatica!

Mio figlio è dislessico: come posso aiutarlo a studiare?

Si sa, tra genitori e figli sorgono spesso piccoli conflitti durante il momento dei compiti. Gli adulti, infatti, hanno delle aspettative e i bambini si innervosiscono molto facilmente soprattutto in quelle situazioni particolari dei disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disortografia,discalculia e disgrafia). Se è fattibile, la soluzione migliore sarebbe quella di far aiutare i figli da un’altra persona, estranea (ma fidata, ovviamente) che non inneschi quelle consuete dinamiche familiari tanto odiate da tutti. Ad esempio, al Cobaby di Piano C ci sono delle psicologhe esperte in grado di svolgere un sostegno nei compiti, favorendo l’apprendimento di un metodo di studio e, a seconda dell’età, di una graduale autonomia. Il lavoro, basato sull’ utilizzo di metodi compensativi e tecniche cognitive specifiche, è individuale affinchè l’attenzione dell’operatore sia incentrata solo su quel bambino, che ha necessità e difficoltà diverse da ogni altro.

 

Per maggiori informazioni: 346-6892154; info@mammechefatica.it 

Come impegnare questi lunghi giorni di vacanza?

 

Se rimanete in città e non potete puntare su sci e camminate in montagna per scacciare lanoia dei vostri bambini, allora vi proponiamo:

-musei (la cultura è fondamentale fin da piccolissimi!)

-cinema

-spettacoli teatrali per bambini

-pattinaggio sul ghiaccio (per rimanere in tema natalizio)

-lavoretti creativi di ogni tipo (largo alla fantasia!)

-preparazione di torte e biscotti (solo sotto stretta supervisione di Mamma!!)

-brunch per bambini (se avete ancora un pò di spazio…)

– ora di compiti

e oggi…’compitiamo’ ?!!!

 

Mammechefatica immagina le lotte tra genitori & figli sul dibattito compiti…ci siamo passati tutti…l’importante è cercare di responsabilizzare i bambini verso il loro ‘lavoro’

e ipotizzare una sorta di calendario con le varie materie e i vari argomenti da trattare.

Una cosa è garantita: se non ‘stressiamo’ troppo i nostri bambini su questo argomento…saranno più motivati a fare da soli e a dimostrare a loro stessi e agli altri che sono in grado (o almeno ci provano) ad autoregolarsi.

senza sostituirsi ad essi, o fare per loro e che rispettino i loro tempi anche se ben diversi dai propri!

Il genitore non deve sostituirsi alla figura dell’ insegnante…e durante la fase compitesca deve riuscire a creare una buona atmosfera, senza troppe critiche o negazioni…altrimenti in un clima di tensione nessuno dei due riuscirà a concentrarsi.

Buon compitamento a tutti…