Pronti per il rientro?

bambino in viaggioDa qualche giorno per molte famiglie le vacanze sono finite e il rientro a casa con i bambini che ancora non hanno ricominciato il nido o la scuola può rappresentare un problema. Se non si ha la fortuna di avere i nonni o una baby-sitter disposti a stare con i figli poi il tutto si complica. I bambini inoltre sono molto sensibili alle ansie e allo stress di fine vacanza degli adulti quindi possono mettere in atto, soprattutto se molto piccoli, dei comportamenti anomali. Dunque MammeCheFatica vi suggerisce di non allarmarvi, ma di riflettere sul fatto che anche per i bambini è difficile ricominciare la routine quotidiana e hanno più bisogno di tempo di noi grandi per abituarsi al cambiamento (dalla vacanza a casa). Iniziate anche a parlare loro con calma ed entusiasmo del rientro a scuola o del primo giorno di scuola se si tratta di una novità. Spiegate con parole semplici che sarà un bella novità che li farà sentire grandi.

Non ci resta che augurarvi un buon rientro!

Fratelli e sorelle a confronto

fratelliSpesso ci capita di venire a conoscenza di dinamiche particolari in famiglia composte da più figli, sia maschi, sia femmine.

I genitori si trovano inevitabilmente a fare dei confronti tra figli maggiori e minori, ma chi ci “rimette” sono sempre i bambini/ragazzi perchè, a seconda dei casi, o si sentono non capiti, messi in secondo piano, o, al contrario si sentono ipervalorizzati e dunque provano l’ansia “da prestazione” per raggiungere sempre le aspettative di Mamma e Papà. E’ chiaro che ogni figlio susciti nei genitori reazioni, comportamenti ed emozioni diversi: siamo infatti tutti diversi, ognuno con la sua storia e la sua personalità. Quindi non ci si deve preoccupare di questo, ma anzi è importante riconoscere e rispettare le diversità di ogni membro della famiglia e non pesare tutto con il “bilancino” (“Se faccio fare danza a lei, devo farla fare anche alla sorella” ecc..).

Vedrete che ogni figlio vi insegnerà ad essere il genitore più giusto per lui stesso!

Bambini e aggressività (parte I)

litigio1Tutti gli esseri umani nascono con una dose di aggressività utile dal punto di vista evolutivo come difesa.

Spesso noi adulti ci spaventiamo di fronte a comportamenti aggressivi dei nostri figli, specie se piccoli, e vorremmo insegnar loro a difendersi e reagire. In realtà certi atteggiamenti (rubare giochi, spingere ecc) fanno parte dell’essere bambino e hanno il significato di autoaffermarsi. E’ importante che i bambini imparino fra di loro a gestire i piccoli conflitti senza l’intervento dei grandi che risulta spesso invadente e iperprotettivo. Cercare di trovare, invece, tra coetanei o tra fratelli, la giusta soluzione ai litigi, porta ad una maggiore auto efficacia (cioè ad una sensazione di essere in grado di fare le cose) .

Proibire certi impulsi aggressivi, dunque, non significa estirparli, ma impedire di elaborare l’angoscia provocata da varie situazioni (ad esempio essere esposti ad immagini di guerra o di violenza)… (continua)