Le fatiche educative..

E’ tanto tempo che non scriviamo per le Educatrici e per tutti coloro che dell’Educazione ne fanno un lavoro o meglio un mestiere. Ci piace utilizzare il termine mestiere perché contiene quell’aspetto artigianale che deve essere recuperato e valorizzato da tutti. Un pensiero quindi va alle Educatrici e Maestre che ci seguono che in questa ultima parte dell’anno devono raccogliere le energie per continuare il percorso iniziato. Di seguito qualche suggerimento:

– fate attenzione alla vostra voce: solitamente quando si è stanchi si tende ad alzarla e ad irrigidirsi perdendo la voglia di scherzare e giocare con i bambini

– imparare a contenere la propria fatica e impegnarsi per creare una buona atmosfera

– pensare e ripensare ai momenti significativi dell’anno vissuto insieme

–  saper recuperare il sentimento di curiosità e voglia di migliorarsi: il confronto e la condivisione in ambito educativo sono strumenti fondamentali

Come diceva Maria Montessori “l’educatore è un raggio di luce” che deve riuscire ad incantare i suoi bambini. E voi come vi sentite?

 

 

Cosa fare col mio bambino…

 

“Già ora che abbiamo coronato il sogno della nostra vita…ci sentiamo un po’ smarrite e disorientate..non sappiamo bene cosa fare col nostro bebè”. Questa frase noi di MammeCheFatica la sentiamo già da tanti anni, e conosciamo bene i vostri stati d’animo in certe fasi e quel senso di disorientamento e solitudine che prende e divora la maggior parte delle neo-mamme almeno una volta nella prima fase di vita del loro bambino.

L’aspetto importante consiste nel reagire, nel prendere consapevolezza dei propri limiti, ma anche delle proprie risorse e attivarsi. Talvolta anche solo una bella passeggiata in un parco, una chiaccherata, frequentare un gruppo o un centro per neo-mamme, sono piccoli accorgimenti che possono contribuire ad arricchire la relazione mamma-bambino.

Non è facile essere madre in questa società, che va sempre di corsa, che non ha tempo per i dettagli, le piccole conquiste  o sconfitte quotidiane che la vita ci riserva.

Non è facile per una donna diventare madre, avere altre priorità, elaborare i cambiamenti e stare in armonia con sé stessa e gli altri; dedicarsi ad un altro “lavoro”: quello materno, invisibile, che non è solo affetto e amore incondizionato ma è tanto altro ancora.

Non è facile ma ci si può provare: con consapevolezza, ironia, saggezza e fantasia.

Questa è la piccola ricetta di MammeCheFatica!

 

Come fare a gestire i distacchi e le separazioni…

 

Come fare a gestire e vivere serenamente (o quantomeno tentarci) i distacchi e le separazioni? Già, sembra facile ma non lo è per niente invece nella vita quotidiana..complici mille fattori e condizionamenti esterni…e poi tutto il ‘materiale emotivo’ che ognuno di noi si porta con sè…

Detto questo però quando si tratta di dover salutare o lasciare per qualche ora o giorno (o per un periodo più lungo) il proprio bambino, vi è un’esigenza da parte nostra: Lasciarsi Bene.

Perchè si sa, dover andar via e sentire il pianto del nostro bambino ci riempe di sensi di colpa e ci fa sentire piccoli piccoli…

– E’ sempre importante però prepararsi e preparare (di conseguenza) il proprio bambino, come per tutte le cose.

– fare in modo che la persona che subentra nella cura del piccolo sia in grado di consolarlo e spiegargli in modo fermo e deciso che (la mamma o il papà tornerà, e nel frattempo gli prepareranno insieme qualcosa da mostrare..)

– Mai illudere o peggio tradire le aspettative del piccolo. I bambini capiscono sempre e afferrano le cose, anche se piccoli e non parlano ancora.

Anzichè distrarre il piccolo, Mammechefatica propone di coivolgere il bambino in un’ attività o una lettura o una canzoncina…accettando il suo pianto e la sua tristezza. (non è una missione facile..ci vuole impegno e lavoro su sè stessi..ma essrene consapevoli aiuta..)

Mindfullness: un vero nutrimento per l’anima

 

Care Mamme,
Cari Genitori,
ieri mattina abbiamo avuto l’opportunità di incontrare presso l’Associazione Bau…sette i portavoce della Mindfullness in Italia. Gli esperti ci hanno spiegato in cosa consista questa pratica antica e i suoi benifici per adulti e bambini. Mindfullness è “consapevolezza del momento presente in modo non giudicante”. Ciò implica una messa in atto di un processo di osservazione di quello che accade dentro di noi che porta ad una maggiore consapevolezza. Mindfullness significa anche arrivare a creare “uno spazio logico” attraverso il quale poter osservare i propri pensieri e poter sperimentare un approccio diverso a livello emotivo e relazionale in quanto si sviluppa anche una maggiore attenzione verso gli altri. Con questa tecnica si può gestire meglio la rabbia e lo stress che, come sappiamo, è molto alto fin dall’età prescolare. Infatti i bambini, spiegano gli esperti, devono adattarsi continuamente ai cambiamenti che l’ambiente impone e devono adattarsi alle richieste degli adulti, ma hanno meno possibilità di scaricare lo stress. Infine si tratta di una pratica che viene trasmessa ai bambni e ai loro genitori per:
– avere delle relazioni più intense
– creare quello spazio di ascolto che molte volte tralasciamo (perchè sopraffatti dagli impegni quotidiani)
– insegna all’adulto ad osservare il proprio bambino così com’è, senza porre giudizio

p.s. Alla fine dell’incontro siamo uscite veramente rilassate e appagate!