Tema molto richiesto e cliccato in questo periodo così difficile e tormentato per tutti ma in particolare per la gestione dei piccoli e delle continue possibili interruzioni causa quarantene o positività o in generale per una situazione difficile da gestire da un punto di vista della socialità visto l’alto rischio di contagi.
In generale, quando vi è un problema con i bambini l’adulto tende a preoccuparsi ed entrare maggiormente in uno stato di ansia: vi proponiamo invece un’ altra chiave di lettura: perché non provare a distinguere la sua difficoltà dalla nostra e lavorarci su affinché possa essere sciolta e modificata nel tempo? Non si tratta di un passo semplice né tantomeno immediato ma dal nostro punto di vista psicopedagogico è fondamentale per uscire da una certa difficoltà o fase critica della crescita. Qualche esempio? Può capitare con i capricci continui e una fase di insofferenza perenne, con le balbuzie improvvise, con episodi di incontinenza e regressione ripetuta, per forti crisi di rabbia improvvisa, nel trattenere le feci per lungo tempo e rifiutare qualsiasi aiuto..insomma le problematiche possono essere le più svariate ma l’atteggiamento adulto dovrebbe essere sereno e forte a prescindere e non dipendere dalla serenità del piccolo. È questa la difficoltà maggiore nella quale come esseri umani coinvolti in una relazione (come il legame con il piccolo) incappiamo. Non possiamo aspettare che tutto torni come prima: proviamo insieme a modificare delle situazioni partendo proprio dal nostro comportamento e gradualmente torneremo ad una nuova dimensione.
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