Si può o non si può…? (parte prima)

mamma e bambinaSempre più spesso arrivano in consultazione genitori disperati, stanchi e sfiduciati..la maggior parte di loro è alle prese con dei veri e propri “principini” o “principesse” di casa, che pur avendo 2,3,4 anni sono così potenti da imporre agli adulti il loro volere.

“Com’è potuto accadere? Mio figlio era un angioletto prma!” si domandano questi genitori disorientati. Noi, per professione ed etica, non colpevolizziamo nessuno, non spetta a noi giudicare, sappiamo bene quanto sia faticoso svolgere il mestiere genitoriale. Possiamo però dare qualche strumento per riflettere su quello sta succedendo. Dalle descrizioni fatte pare proprio che in casa non ci siano regole (a parte quelle dettate dai piccoli “diavoletti”), si può fare quello che si vuole e non si ubbidisce mai. Ma questo è un problema perchè le regole, se impartite con una certa coerenza, danno ai figli certezze, sicurezze e indirizzi di comportamento. Ricordiamoci che sono atti d’amore, che i bambini richiedono con insistenza quando provocano e si impuntano in modo sfiancante.

(continua…)

Fratelli e sorelle a confronto

fratelliSpesso ci capita di venire a conoscenza di dinamiche particolari in famiglia composte da più figli, sia maschi, sia femmine.

I genitori si trovano inevitabilmente a fare dei confronti tra figli maggiori e minori, ma chi ci “rimette” sono sempre i bambini/ragazzi perchè, a seconda dei casi, o si sentono non capiti, messi in secondo piano, o, al contrario si sentono ipervalorizzati e dunque provano l’ansia “da prestazione” per raggiungere sempre le aspettative di Mamma e Papà. E’ chiaro che ogni figlio susciti nei genitori reazioni, comportamenti ed emozioni diversi: siamo infatti tutti diversi, ognuno con la sua storia e la sua personalità. Quindi non ci si deve preoccupare di questo, ma anzi è importante riconoscere e rispettare le diversità di ogni membro della famiglia e non pesare tutto con il “bilancino” (“Se faccio fare danza a lei, devo farla fare anche alla sorella” ecc..).

Vedrete che ogni figlio vi insegnerà ad essere il genitore più giusto per lui stesso!

# MI – “La Tata perfetta”

corso-baby-sitterMammeCheFatica ripropone il corso di formazione psico-pedagogica “La Tata Perfetta”, rivolto a Tate, Baby Sitters, Educatori e Genitori che vogliono approfondire maggiormente le dinamiche relazionali tra l’adulto e il bambino. Il corso è organizzato da Mamma&Lavoro in collaborazione con l’èquipe di MammeCheFatica: Dott.ssa Marta Bruzzone (pedagogista) e Dott.ssa Sara Bruzzone (psicologa infantile).

Sarà un’occasione speciale per trattare argomenti in modo specifico e dettagliato incentrando l’attenzione:

  • sui bisogni reali del bambino
  • sul rapporto comunicativo con la famiglia
  • sui capricci
  • sulle regole educative
  • sulle modalità relazionali di gioco etc..

A questo modulo si può aggiungere anche quello di pronto soccorso pediatrico tenuto da altri professionisti. Per info e iscrizioni scrivere a: formazione@mammaelavoro.it

Pipì…a letto

enuresiIl fenomeno dell’enuresi secondaria è più comune di quanto si pensi nei bambini tra i 4 e gli 8 anni circa.

In cosa consiste? In episodi frequenti di pipì a letto in bambini che hanno già raggiunto il controllo sfinterico.

Perchè accade? Si tratta di momenti di regressione particolari che si devono considerare dei segnali d’allarme da non sottovalutare. Spesso avvengono in momenti di crescita particolari in cui il bambino fa fatica: un lutto in famiglia, una separazione, ma anche la nascita di un fratellino, un trasloco o l’inserimento alla scuola materna.

Cosa fare in queste situazioni? E’ importantissimo non farlo pesare al bambino che già si vergogna e prova un senso di colpa, ma accogliere la sua fragilità con tanto affetto. Inoltre se si osservano episodi frequenti anche associati ad altri comportamenti inusuali vi suggeriamo di rivolgervi ad uno psicologo infantile per discuterne insieme senza timori.

Bambini piccoli e TV: quali rischi si corrono?

peppaVediamo bambini sempre più piccoli instaurare un rapporto con la TV molto “intenso”.. il fenomeno Peppa Pig e il merchandising che gli ruota attorno che colpisce bambini di 1/2 anni è un esempio evidente. Ma vedere la TV per tante ore alla settimana che rischi fa correre al bambino? Innanzittutto sottrae tempo prezioso al legame di attaccamento con i genitori, con gli eventuali fratellini, tempo che rappresenta un momento di apprendimento sociale molto importante in questa fase evolutiva. Inoltre far guardare la televisione a tavola per “distrarre” il bambino che fatica a mangiare è un inganno che di certo non aiuta a far gustare il pasto, anzi. Se nostro figlio si “incanta” troppo spesso davanti ai cartoni animati, dobbiamo controllare che scelga quelli addatti alla sua età e non veda altri programmi che potrebbero turbarlo. Insomma, non vogliamo demonizzare la tv, ma soltanto far riflettere gli adulti sull’utilizzo eccessivo e senza regole da parte dei bambini, anche molto piccoli.

Sappiamo come in alcuni momenti, magari appena arrivati a casa, stanchi dal lavoro, sia necessario, intrattenere il bambino mentre noi cuciniamo o svuotiamo le buste della spesa, ma se invece non sapete proprio che gioco far fare al vostro piccolo e questo è un modo per non farlo annoiare, allora leggete qui, questo corso fa anche per voi!

Attenti a quei due!!

Cari Amici di MammeCheFatica vi segnaliamo con piacere il primo libro illustrato della collana Archivia dedicata all’architettura per i bambini: “Attenti a quei due a Milano” (Ed. MACRO). Le illustrazioni sono a cura di Barbara Parini, mentre i testi sono frutto del lavoro di Claudia Minnella. I protagonisti di questa storia originale sono Ambrogio e Brunilde, due simpatici bambini, un alieno di nome Gaspare, il cagnolino Ettore e il ragnetto Pietro. Il primo volume è dedicato alle avventure dei buffi personaggi e alla storia architettonica della città di Milano dal punto di vista dei più piccoli.

Sabato 16 Novembre dalle 17 presso lo spazio B**K in Via Porro Lambertenghi, 20 a Milano ci sarà la presentazione del libro con l’ascolto di storie, una buona merenda e tanti colori! L’incontro, rivolto ai bimbi dai 3 ai 6 anni, è gratuito, ma su prenotazione (tel. 02/87063126).

Che bella idea!

Educatrici e maestre che fatica..

 

Mammechefatica oggi pensa alla fatica sempre invisibile e trasparente delle educatrici e delle maestre e dei maestri.

Il nostro è un lavoro faticoso, fatto di libertà e fantasia certo, ma anche quest’ultima va sempre aggiornata, elaborata e studiata con dedizione e nei singoli dettagli.

Non è un lavoro in cui ci si improvvisa, ci vuole preparazione e l’esperienza sul campo non è mai abbastanza…

E poi ci sono ci sono i bambini, con le loro richieste, le loro felicità e le loro tristezze…e poi i Genitori…le mamme…le calzine antiscivolo,il foglio da firmare,certe cose così semplici ma così difficili da dire…e pensare a come dirle…per fare in modi di essere capiti..senza ferire…già perché quando si parla di educazione si parla sempre anche di emozioni…

E voi, che nutrite sempre tutti i bambini, che ne vedete di tutti i colori, vi ritrovate?

Vi aspettiamo con commenti…

Forza e buon lavoro a tutti.

 

 

 

 

 

Il coraggio dei padri: crescere un figlio autistico

 

Da poco è uscito il libro di Gianluca Nicoletti, dal titolo: “Una notte ho sognato che parlavi. Così ho imparato a fare il padre di mio figlio autistico“, edito da Mondadori, (14,03€).

Di cosa tratta: della vita quotidiana di Tommy, un adolescente autistico e di suo padre, un uomo coraggioso che ha avuto la forza di sostenerlo e prendersi davvero cura di lui.

Perchè ne parliamo: è la storia vera raccontata da chi vive ogni giorno lo sforzo, la difficoltà, la disperazione e la sofferenza. Gianluca racconta onestamente le fatiche incontrate riguardanti la sessualità, la pubertà di Tommy e del cambiamento del loro rapporto con il tempo.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: nonostante ci siano moltissimi scritti su questo tema, si parla ancora troppo poco delle difficoltà che si incontrano con il passaggio all’adolescenza di questi bambini così silenziosi, incomprensibilmente attratti dagli oggetti. Quanto possiamo imparare ancora da Tommy e da suo padre?

Commovente: si legge tutto d’un fiato.

Piange ancora al nido…come fare…

 

Piange ancora tanto al nido e si dispera?

Può capitare, anche se siamo ormai quasi alla fine del’anno..capita sempre che ci sia qualche bimbo o bimba che impieghi tanto tempo ad ambientarsi e a separarsi dalla mamma.

Mammechefatica consiglia però in questi casi di iniziare un lavoro individuale su di sé, per facilitare e permettere un buon distacco con il proprio bambino. Un primo colloquio con il supporto di una psicologa può già orientare la mamma sul percorso da seguire…

Inoltre consigliamo di:

– non parlare al bambino della giornata all’asilo..ma fare in modo che sia lui ad accennare qualcosa ( un gioco, una canzoncina, il raconto di un litigio…)

– evitare di fare paragoni con gli altri bambini o con fratelli o sorelle poichè ognuno ha una sua storia e personalità

– riprodurre una storia in cu vi è un bambino che non vuole andare all’asilo e fa tanta fatica a lasciare la sua mamma…per fare in modo che il piccolo possa identificarsi e riprodurre la storia come vuole…

– Farsi aiutare, accettando i propri limiti e mettersi in discussione è un ottimo inizio per capire meglio e osservare ‘il problema’ con occhi nuovi..

 

 

Intervista a Loredana Lipperini

 

MammeCheFatica è lieta di intervistare Loredana Lipperini, giornalista e scrittrice e autrice, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro Di mamme ce nè più d’una (ed. Feltrinelli, 15€)

MammeCheFatica intervista Loredana Lipperini

Perchè questo libro, e perchè proprio in questo periodo storico? Perché, dopo essermi occupata di bambine e di vecchie, sentivo il bisogno di occuparmi di madri, in un momento in cui l’icona del materno sembra essere tornata fortissima. Per icona del materno intendo una vera e propria virata dell’immaginario verso la maternità come destino e non come scelta, e la reiterazione di due soli modelli di madre: quella ad altissimo contatto che rinuncia a tutto per sacrificarsi al figlio, e la madre acrobata che concilia lavoro e famiglia col sorriso sulle labbra. Ne esistono migliaia, non due.

“Ma invece di unirsi le donne si spaccano”..come fare a restituire alle donne (madri e non) una sensazione di far parte della stessa collettività, con le stesse esigenze e gli stessi desideri? Parlandone. Negli Stati Uniti il dibattito sulla maternità e sulle childfree è molto più avanzato rispetto all’Italia, dove i due schieramenti materni (naturialiste versus madri acrobate) si fronteggiano all’arma bianca su forum e blog. E chiedendo, insieme, i diritti di cui tutte devono poter usufruire. Solo in una società dove ci siano asili nido, possibilità di ottenere gratuitamente sia il parto in casa sia l’anestesia epidurale, e dove l’accesso al lavoro per le madri non sia un percorso a ostacoli, si può scegliere davvero liberamente.

Come fare a superare lo stereotipo della donna ‘madre per forza e a tutti i costi’? Smontando gli stereotipi ogni volta che se ne ha uno davanti.

Grazie Loredana, alla prossima!

N.B. vi ricordiamo che abbiamo recensito il nuovo libro dell’autrice qui.