La violenza alle Donne spiegata ai bambini ai tempi del Covid

Perché spiegare ai bambini il senso della Giornata contro la violenza sulle donne? E’ molto importante che i bambini sappiano che cosa sia la violenza e come riconoscerla per poterle dare un nome e una forma. Lo si deve fare utilizzando un linguaggio appropriato, chiaro e concreto. Se i bambini hanno la possibilità di vivere in un ambiente in cui il rispetto la parità di genere non sono eccezioni, ma sono il pane quotidiano, allora potranno diventare adolescenti e futuri adulti più attenti e consapevoli nelle loro relazioni e legami futuri. Si tratta di lavorarci su e trasmettere una cultura libera da ogni stereotipo, che sappia andare sul piano concreto anche nei momenti di gioco. Basti pensare alle frasi come “Non fare la femminuccia” e tante altre simili.  “La violenza contro le donne spesso parte proprio dal linguaggio e dai termini utilizzati oltre che da alcuni comportamenti. Il linguaggio sessista è profondamente radicato ed è dunque molto complicato da decostruire” come evidenza Babbel  da una recente ricerca. Spesso non ci si rende conto del peso culturale che ricoprono, ma proprio chi lavora in campo educativo deve fare attenzione al significato di certi termini e saperli contestualizzare al meglio offrendo ai bambini una visione non giudicante, in grado di valorizzare e rispettare le differenze, i gusti e le scelte di ogni individuo, senza cadere in trappole stereotipate e predefinite.  In questo periodo così difficile sappiamo che è aumentata la violenza domestica (le richieste di aiuto al numero apposito 1522 sono aumentate del 119% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso!) a cui molto spesso assistono silenziosi anche i bambini. Perché la violenza in generale e sulle donne nello specifico è un tema che ci coinvolge tutti, e non è pensabile far finta di nulla. È bene parlarne, a tutte le età e in tutti i modi possibili.

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Il rispetto per le donne? Va trasmesso fin da piccoli..

In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne crediamo (soprattutto di questi tempi) di non dare mai per scontato concetti chiave come il rispetto. Rispetto che si impara da piccoli, tramite la famiglia, ma anche a scuola, dal nido alle superiori, dovrebbe essere un concetto ben interiorizzato. Purtroppo invece la cronaca ci riporta ad una sconcertante realtà in cui la donna ancora non trova modo di reagire alla violenza per paura, perché si sente giudicata, perchè ci sono ancora troppi stereotipi, perché spera che tutto passi e per tanti altri motivi. Dobbiamo trasmettere alle generazioni future partendo dai bambini di oggi che un maschio violento non è da perdonare, né da salvare a tutti costi, ma è simbolo di un uomo debole e pieno di frustrazioni. Dobbiamo abituare e incoraggiare i piccoli al dialogo, all’ascolto e soprattutto all’empatia. Dobbiamo seminare e investire fin dalla primissima infanzia perché come diceva Nelson Mandela bisogna partire dall’educazione per iniziare a cambiare mentalità e cultura tra i popoli. Quindi Mamme, Papà, Nonni, Educatrici,Insegnanti qui siamo tutti coinvolti- senza scuse- se vogliamo dare un piccolo grande contributo educativo a chi ci sta accanto.