Come passare il tempo con un bambino

 

Il tempo con un bambino piccolo è di solito un tempo lungo, dilatato per tutta una serie di ritmi scanditi dalle sue esigenze specifiche. Sta alla capacità dell’adulto proporre stimoli differenti, attività brevi ma ripetute come ad esempio il canto e la lettura fin dai primi mesi. Se è la mamma ad occuparsi principalmente del piccolo suggeriamo di frequentare i consultori che da sempre rappresentano un riferimento per il neo genitore, uno spazio per condividere con altre mamme, le stesse preoccupazioni e gli stessi dubbi sulla crescita dei loro bambini. Frequentare i Tempi per  le Famiglie, lezioni di musica, babynuoto o babyenglish rappresenta sempre un’occasione di incontro e confronto non solo per i bambini ma anche per le figure di riferimento. Ogni città riserva offerte e proposte diverse ma ci sembra una giusta occasione per evitare l’isolamento e aprirsi al mondo circostante, conoscere nuove realtà e modi di fare, e fare nuove amicizie: in poche parole per non sentirsi sole. 

Quando si vede tutto nero…

depressione post partumQuando si vede tutto nero…quando tutto sembra faticoso e impossibile..quando ci si sente inadeguate e disorientate nel ruolo di neomamma consigliamo di non isolarsi, ma, al contrario, di sforzarsi di frequentare persone e posti in cui confrontarsi e socializzare. La condizione di isolamento non crea benefici ne’ alla figura materna, ne’ al neonato. E’ importante in questi periodi di forti cambiamenti riuscire a maturare una consapevolezza della propria insofferenza o stato depressivo e chiedere aiuto a dei professionisti.

Imparare a delegare e ritagliarsi uno spazio creativo per sè  è fondamentale per riuscire a stabilire un buon distacco tra sè e il proprio piccolo riflettendo sul classico senso di colpa che ogni madre sperimenta ed elabora a modo suo.

Poter condividere le fatiche significa anche alleviare un po’ di stress e non dovere pensare a tutto. Farsi aiutare dal partner o da una amica è fondamentale per non sentirsi tutto sulle spalle e farsi divorare dal panico. Pensate sempre che si tratta di una fase passeggera della vita dalla quale potete uscirne chiedendo aiuto.

Per qualsiasi cosa siamo qui.

Guardate il film di Alina Marazzi…

 

Care Mamme ma anche Cari papà, andate al cinema a vedere il film di Alina Marazzi ” Tutto parla di te”.

Di cosa parla: tratta del delicato tema della maternità, ma in particolare della fragilità delle madri: della solitudine e dell’inadeguatezza che si prova. Essere e diventare madre è un passaggio non solo fisico, ma anche mentale che scombussola completamente il proprio stato interiore.

E non è solo fonte di gioia, ma anche di dolori, dispiaceri e angosce profonde.

Perché ne parliamo: Mammechefatica ha trattato spesso argomenti legati alla depressione post partum, alle angosce e ai sensi di colpa che spesso provano le madri. E’ importante poterne parlare, con libertà e senza vergogna, ma è difficile, perché andiamo contro un modello sociale che vuole e propone un’immagine femminile sempre perfetta, con un controllo (anche del proprio corpo) quasi totale. Da qui subentra il senso di disorientamento e inadeguatezza. Ecco perché un film come questo può essere un valido strumento di riflessione che ci permette di capire che tutto ciò capita anche alle altre donne, non solo a noi…

Poi ci direte se vi è piaciuto…