Mammechefatica s’interroga sulla continua necessità di etichettare la ‘categoria mamme’.
Dopo la ‘mamma tigre’ di Amy Chua, l’articolo di Pamela Druckermann sulle mamme francesi come ‘mamme migliori’, è la volta di Trisha Thomas (giornalista americana) che giudica le mamme italiane come ‘mamme mozzarella’.
Che bisogno si nasconde dietro a questa forma di ‘etichettamento’ e stereotipo socio-culturale? E se pensassimo che ogni donna-madre farà del suo meglio per allevare e crescere il suo bambino al di là del paese in cui vive?
Ci tornano in mente le belle parole di Winnicott ( pediatra, psicoanalista inglese, 1896-19719) il quale diceva che ‘ogni madre è sufficientemente buona’
e cioè proponeva un tipo di madre :
-autentica
-spontanea
-in grado di trasmettere ai figli sicurezza e amore (nonostante le difficoltà legate alla crescita dei piccoli e alle fatiche del quotidiano)
Mammechefatica sotiene le madri in grado di rispondere ai bisogni dei loro bambini.