Finalmente è nato. Ma presto la quiete lascia il posto ad una vera e propria ‘tempesta emotiva’….il piccolo,anzi il piccolissimo con i suoi pianti e le sue grida impone un ritmo di vita ai neo-genitori che talvolta .
Prima tra tutti,la madre,’ l’oggetto primario’ che deve sintonizzarsi col suo piccolo per creare e condividere il loro ritmo tra poppate e nanna. Ma basta che si tratti di un neonato con disturbi legati al sonno, sofferente di coliche o che non si attacca bene al seno che presto gli attimi di magia svaniscono e si trasformano in un vero incubo.
La difficoltà maggiore che incontriamo di fronte ad un neonato consiste nella capacità di interpretare e decodificare i suoi bisogni primari.(solitamente è la figura materna a fare ciò,ma quando il piccolo non si calma neanche con tutto l’affetto e l’amore che gli viene dato tra cocccole,ninne nanne,nenie,in braccio… ecco insorgere mille dubbi e ansie).
L’immagine negativa legata la proprio bambino è un ‘immagine che riaffiora tra lo scarto del bambino immaginario, idealizzato nella mente della madre, e quella invece del bambino reale. Si tratta per lo più di un pensiero sano e comune a tutte le donne divenute madri (insorge nei momenti di difficoltà, paura e forte stress) e si scontra con l’idea idilliaca del bambino perfetto che non c’è.