Come funziona? Ogni professionista segue il suo orientamento.. possiamo dire che noi appoggiamo il seguente, in linea con il filone psicodinamico. Al primo colloquio si presentano mamma e papà per capire i termini del problema da affrontare e per raccogliere l’anamnesi (la storia personale e medica del bambino). Questo è il primo fondamentale passo per aiutare il proprio figlio. Poi lo psicologo può valutare, a seconda delle situazioni e dell’età del bambino, se coinvolgere subito il bambino, fare altri colloqui con i genitori o fare delle sedute madre-bambino. Durante gli incontri con il bambino si osserva il gioco libero (dalla casetta delle bambole, ai soldatini, dai puzzle ai giochi di società) e si propongono dei disegni di vario tipo per valutare lo stato di benessere del piccolo. Al termine della valutazione (non c’è una durata standard, ma, in genere, meno di tre/quattro incontri è inutile per conoscere approssimativamente qualcuno) lo psicologo reincontra i genitori per fare una restituzione degli incontri effettuati, una discussione e una proposta su come procedere.
Perchè coinvolgere i genitori? Per almeno due motivi:
-il genitore è colui che conosce meglio di chiunque altro il bambino (e dunque può dare delle informazioni importanti sulla sua nascita, crescita ecc)
-il genitore è la persona più importante per il figlio stesso ed è colui che, accompagnato da un professionista, può davvero influenzare positivamente la crescita del bambino.