Spieghiamo il lutto ai bambini…

lutto per i bambiniSe la morte fa parte dell’ esistenza, MammeCheFatica oggi parlera’ anche di questo tema scomodo e doloroso.

Perche’ non si parla mai di questo argomento ancora tabu’ con i bambini? Forse perche’ anche noi adulti abbiamo tanta paura a tirarlo fuori..e invece se ogni tanto ci provassimo faremmo loro un grande regalo: potremmo prepararli e nel contempo preparare noi stessi. Se provassimo a spiegare loro che anche la morte fa parte del ciclo della vita..e andrebbe accettatta come tale. I bambini hanno bisogno di risposte concrete. ” Ma sottoterra come fara’ se avra’ bisogno di qualcosa?”. ” E poi sentira’ il mio pianto fin laggiu’?”. Queste e altre domande ancora ci fanno intuire la loro sensibilita’ e il loro bisogno di affrontare l’ argomento senza sfuggire troppo. Senza bisogno di illuderli. Senza vergognarci di piangere e fingere sempre di essere felici.

Catherine Dolto (figlia della grande Francoise Dolto) scriveva tanti anni fa: “Nascondere ad un bambino la morte di qualcuno che ama, dirgli che la persona è partita per un viaggio gli fa più male che bene. I bambini hanno diritto alla verità.”

Crediamo che il dialogo, l’importanza della parola come ricordo sia fondamentale per i bambini come per noi adulti. Parlate di queste cose, anche se dolorose e impegnative, con i vostri bambini. Mantenete un tono calmo e rassicurante e loro capiranno.

Un abbraccio a tutti quelli che stanno vivendo un periodo difficile e non sanno come dirlo ai più piccoli.

 

Back to school, back to work…

back 2Back to School back to work…back to… qualcosa insomma!

Poco importa la definizione sempre di ritorno al nido, alla scuola materna o elementare si tratta. Non e’ facile ricominciare, avete ragione! Iniziare la Scuola è sempre fonte di stress e ansia da prestazione, ma poi solitamente tutto diventa più gestibile e naturale. Si ritrovano vecchi amici o si fanno nuove amicizie.

Tra i sintomi più comuni ci sono episodi di enuresi durante il sonno notturno e forme di balbuzie. Non allarmatevi subito. Datevi tempo e monitorate la situazione senza però essere troppo invadenti e ansiosi.

Siate pronti e “carichi” nel consolare eventualmente i vostri piccoli. Offrite loro messaggi positivi, incoraggianti e autentici. Hanno bisogno di supporto e condivisione!

Un piccolo consiglio? Vi invitiamo a non fare troppe domande e ascoltare i loro tempi. Saranno loro a raccontarci le novità e le scoperte di ogni giorno. (litigate e arrabbiature incluse!). Approfittate delle belle giornate ancora calde per trascorrere i pomeriggi al parco e giocare all’aria aperta. Non immergete i bambini in mille corsi ma privilegiate le loro preferenze. Lasciate anche dei pomeriggi “liberi” senza impegni prefissati per godersi insieme i giochi in casa in compagnia di qualche amichetto.

Buon inizio a tutti i bambini e ai grandi che li accompagnano!

Viaggiare in aereo o in treno con i piccoli..

bambini in aereoGiorni di partenze questi..tanti di voi saranno gia’ arrivati a destinazione, altre famiglie staranno per iniziare le vacanze con i loro piccoli, magari per la prima volta! Vediamo insieme come fare a rendere il viaggio il più accomodante e rilassante non solo per il bambino ma anche per i suoi genitori o accompagnatori, perché come sosteniamo sempre se la figura di riferimento (in particolare quella materna) ha un atteggiamento tranquillo e rassicurante il bambino di conseguenza appare piu’ sereno e in grado di sostenere meglio il ritmo del viaggio specie se di lungo raggio.

Prima di partire invitiamo i genitori a portare con se’ lo stretto indispensabile. Non serve una valigia piena di giochi! Se dovessimo stilare una sorta di lista MammeCheFatica includerebbe:

– ciuccio/biberon/necessario per il cambio/merenda o latte

– telo di cotone sul quale sdraiare il piccolo

– un piccolo sonaglio e doudou per la nanna

– fogli e pastelli o matite per disegnare (dai 24 mesi in su)

– un pupazzo o peluche che puo’ essere apprezzato dal piccolo

– Tanta pazienza e poca ansia da genitore perfetto: in caso di pianto o capricci siate fermi e  decisi. Non fatevi prendere dal panico e non guardate gli sguardi altrui. Cercate di ricomporre un’ atmosfera serena e rilassata nella quale poter far addormentare il vostro bambino. Se siete in aereo o in treno provate se concesso ad alzarvi e ninnarlo avanti e indietro. Se allattate il piccolo dategli pure il seno nel momento del decollo e’ consigliato per distenderlo e rilassarlo e fare in modo che non percepisca troppa tensione.

– parlate, raccontate e cantate tenendo un tono di voce bassa: rilassa, non disturba (avete mai provato ad ascoltarvi mentre vi relazionate con un bambino?!) e aiuta a tenere alta la concentrazione.

-approfittatene anche voi: quando dorme, schiacciate un pisolino anche voi e il viaggio sembrera’ piu’ facile e semplice da gestire.

Buon Viaggio a tutti voi e…take it easy!!!!!!

La nanna in vacanza…

Sappiamo bene che durante le vacanze i ritmi sonno-veglia possono subire delle variazioni e anche i piccoli possono andare a letto piu’ tardi, ma senza esagerare!

Il fatto di cambiare casa e dormire in un posto nuovo puo’ inevitabilmente portare a delle piccole difficolta’ o regressioni. ( Il piccolo non accetta subito di dormire in un lettino nuovo oppure nella stanza si dorme tutti insieme). Non importa, MammeCheFatica consiglia di godervi un po’ di vacanza e poi ‘aggiusteremo progressivamente’ tutto al ritorno a casa!.

Durante la notte in ogni caso cercate di non accorrere subito alla prima richiesta o pianto del bambino. Rassicuratelo con la voce e al limite con la vostra presenza ma se riuscite aspettate un attimo prima di prenderlo in braccio o portarlo subito nel lettone. E’ fondamentale che provi a stare un attimo da solo e provi a consolarsi da solo con gli oggetti che ha a disposizione: il biberon,il ciuccio, il doudou.

Il piu’ delle volte siamo noi adulti che non gli lasciamo il tempo necessario per risolvere le prime  difficolta’ in modo autonomo. Diteci di no!????

Provate comunque se fosse necessario a mantenere il momento del sonno pomeridiano onde evitare che sia troppo stanco e insofferente la notte. Per il resto i piccoli si adattano in alcuni frangenti molto di piu’ degli adulti!
nanna d'estate

Le prime vacanze in autonomia…

bambino e valigiaLe prime vacanze in autonomia sono un’ esperienza fondamentale per il bambino. Non vi e’ un’ eta’ precisa l’importante e’ affrontare senza rancori o sensi di colpa il distacco dalle figure genitoriali in particolare dalla madre.

Come tutte le nuove esperienze ha bisogno di tempo per essere metabolizzata nella mente del piccolo. Se si sta avvicinando il giorno della partenza invitiamo mamme e papa’ a:

–  contenere il livello di ansia senza esagerare!

– preparare insieme la borsa con tutto l’ occorrente per rendere partecipe e consapevole il bambino dei propri effetti personali

– preparare gli oggetti tradizionali (orsacchiotti o bambole che in questi casi assumono un significato ancora piu’ simbolico)

– dare al bambino un quaderno o un album in cui scrivere i pensieri delle giornate o poter fare dei disegni

– preparare un piccolo calendario hand- made con disegni o immagini per aiutare il bambino a capire e gestire meglio la dimensione temporale

– last but not least: mai chiedergli: “ti sei divertito”? Piuttosto lasciargli il tempo per tirar fuori i ricordi e raccontarli con piacere.

-rassicurarlo in caso di nostalgia. Sappiate essere forti e incisivi. In quei momenti di debolezza i bambini hanno bisogno di adulti rassicuranti in grado di infondere fiducia e valorizzare la loro autonomia.

Bon Voyage!

Piange al nido?..

bambino piangeSe il vostro bambino dovesse piangere in questi giorni di inserimento al nido..Vediamo insieme come affrontare meglio la delicata fase del Distacco.

Il Distacco, in particolare tra madre e bambino, deve essere un atto che va preparato e metabolizzato da entrambi per tempo. E’ difficile salutarsi, dirsi addio, anche se per un lasso di tempo breve. E’ difficile salutarsi quando è qualcun’altro a dirci di salutare il nostro bambino e quindi indirettamente ci ‘impone’ un tempo..però come tante altre dinamiche poi diventerà più naturale e verrà vissuta con meno ansie o timori sia da parte della mamma che da parte del bambino.

All’inizio sembrerà un po’ tutto strano..poi con il passare del tempo, tutto si farà più facile e semplice. In questi giorni bisogna tenere duro, non cedere ai pianti dei nostri bambini, rassicurarli tanto e ripetere loro che sarà un’esperienza bellissima anche se un po’ difficile.. attraverso le vostre rassicurazioni il piccolo si ambienterà più facilmente e acquisirà maggiore fiducia nell’ambiente.

MammeCheFatica consiglia sempre di parlare con l’educatrice di riferimento in caso di necessità e di fidarsi di ciò che ci viene consigliato, anche se capiamo benissimo per esperienza  che quando il nostro bambino piange è un po’ come se piangessimo anche noi..con determinazione e buon senso e con il tempo e una dose di pazienza infinta anche il vostro piccolo inizierà a reagire positivamente e lentamente riuscirà ad integrarsi alla vita del nido.

Forza Mamme!

 

 

 

 

Mamma, inizio l’asilo nido! Distacco e altre preoccupazioni..

inserimento DadàSi tratta di un incontro aperto a tutti i genitori che a settembre inizieranno questa nuova avventura e desiderano affrontare insieme l’argomento per alleggerire i timori e capire le dinamiche. In un clima informale parleremo di pianti, separazioni, ma anche di nuove scoperte, crescita e apprendimenti.

Ne discutiamo con: Anna Podestà, pedagogista e fondatrice Scuola Dadà &
Marta Stella Bruzzone, pedagogista e Sara Luna Bruzzone, psicologa infantile
(blogger di www.mammechefatica.it)

Mamma, inizio l’asilo nido! Distacco e altre preoccupazioni..

inserimento DadàE’ vero che siamo a fine anno e che abbiamo in testa solo le vacanze estive, ma sappiamo bene che le mamme e i papà con i figli piccoli stanno invece già pensando all’inserimento al nido previsto a Settembre. Quindi MammeCheFatica ha organizzato un incontro per lunedì 9 Giugno sul tema del distacco, delle separazioni, per affrontare insieme i timori, i dubbi e le speranze di questo momento delicato.

Si tratta di un incontro aperto a tutti i genitori che a settembre inizieranno questa nuova avventura e desiderano affrontare insieme l’argomento in un clima informale e rassicurante. Come reagiremo a questa nuova esperienza? Quanto tempo ci vorrà? Come tollerare il pianto del mio bambino?

Ne discutiamo con: Anna Podestà, pedagogista e fondatrice Scuola Dadà &
Marta Stella Bruzzone, pedagogista e Sara Luna Bruzzone, psicologa infantile
(blogger di www.mammechefatica.it).

La prenotazione è obbligatoria all’indirizzo: info@mammechefatica.it. Ingresso 12 euro.

Lunedi 9 Giugno ore 18.00 presso Scuola Dadà, via G.Giacomo Mora11/a, Milano

L’incontro è aperto a tutti i genitori: gli asili saranno diversi, ma le preoccupazioni le stesse..vi aspettiamo!

Piange: come fare…

bimbo in braccio“Se la metto nel passeggino, piange e strilla come un’aquila e allora la tengo in braccio” “Se non vuole, pazienza, decide lei, piuttosto che sentirla piangere”. A queste considerazioni che sentiamo dire ogni giorno da tante mamme, rispondiamo: perché non provare a capire il pianto del nostro bambino? Perché non provare ad aspettare qualche secondo prima di agire e prenderli in braccio? Non si tratta di essere cattivi genitori, anzi, così facendo facciamo sperimentare loro il senso dell’attesa. Quella parola magica che ora i nostri bambini non conoscono più! Con la nostra voce possiamo tranquillizzarli, possiamo cantare una canzoncina e ripetere ai nostri bambini di aspettare un attimo.

In quell’istante dobbiamo mostrare coerenza e fermezza, altrimenti non siamo credibili e passiamo loro un messaggio ambiguo. Se volete provare a modificare il loro comportamento dobbiamo essere consapevoli di mostrare anche il nostro. Ovviamente dobbiamo darci del Tempo per interiorizzare il contenuto, le formule magiche non esistono neanche qui.. 

 

Nanna e non solo..

nannaMammeCheFatica scrive oggi qualche suggerimento per chi non è riuscito a partecipare agli incontri sulla Nanna tra Milano e Roma in questi giorni.

-Innanzitutto dobbiamo riuscire a trasmettere ai bambini (di conseguenza a noi) un senso di serenità e far capire loro che non si tratta di un problema. Quindi andare a nanna non deve essere concepito come una sfida e una lotta ogni sera. Andare a nanna deve essere vissuto come un piacere, come ad esempio giocare o mangiare.

-Imparare col tempo, senza fretta a tollerare il pianto del proprio bambino. Diciamo senza fretta, poiché si tratta di un esercizio e di un percorso lungo e difficile, ve lo garantiamo, ma necessario per permettere al piccolo di crescere e tollerare il senso di frustrazione.

– Non accorriamo subito in caso di pianto,offriamo loro uno spazio e un tempo per ‘cavarsela’ da soli.

– I bambini, anche se piccoli, percepiscono le nostre ansie e le nostre debolezze e  spesso se ne approfittano.

Proviamo a ragionarci su e vediamo cosa succede…aspettiamo racconti,impressioni, tattiche e critiche!

Buona Notte!!!! perché stiamo scrivendo il post alle 23.15!!!! e… grazie a tutti per aver partecipato ed esservi messi in discussione.