Auguri a Tutti i Papà!

Auguri davvero a Tutti i Papà di ogni tipo e modello di Famiglia. Ci auguriamo possiate essere dei papà presenti, giocosi ma nel contempo dispensatori di regole e norme per consentire al bambino un primo sguardo sul mondo e iniziare a farsi così una prima idea. Papà presenti, per proporre ma anche per ascoltare e osservare il processo di crescita dei piccoli. Papà in grado di mettersi in gioco,di stringere alleanze e compromessi ma anche di rivedersi e rivedere la propria infanzia e le proprie origini. Papà che trasmettono e promuovono una cultura del rispetto delle Donne e della figura femminile, Papà in grado di sostenere il partner e di fare senso di squadra. Perché anche se i papà non allattano sanno fare una miriade di cose: ma ovvio va offerto loro spazio e soprattutto fiducia. Ad esempio: sapete che belle storie che inventano o che leggono?! Provate!

Di seguito alcuni libri a tema come ci avete richiesto per celebrare la funzione paterna:

  • “Ci pensa il tuo papà” ed. Babalibri
  • “La bambina con due Papà” ed. De Agostini
  • ” Ti voglio bene papà” ed.Mondadori
  • ” Chiedimi cosa ti piace” ed. De Agostini

 

Quarantena con i bambini: quattro errori da evitare

Quattro errori da evitare in questo momento così complicato, anche per i nostri bambini:

  1. Cercare di negare l’evidenza, raccontando loro che non sta succedendo nulla. Ovviamente, anche i bambini più piccoli avvertono i cambiamenti e il clima emotivo in casa, dunque è importante sempre essere onesti, usando però le parole giuste in base all’età
  2.  Raccontare ogni singolo dettaglio e scendere in descrizioni troppo accurate di quello che sta succedendo. Al contrario di quanto detto prima, è importate non sottolineare l’aspetto drammatico di questa emergenza, cercando comunque di trasmettere ottimismo e speranza verso il futuro
  3.  Permettere ai bambini di cambiare le loro abitudini sul sonno, sull’alimentazione ecc..anche se non ci sono più gli obblighi scolastici, una certa routine va mantenuta per rassicurarli. I “confini educativi” sugli orari e sulle regole vanno mantenuti anche in questo momento
  4. Permettere ai bambini di utilizzare eccessivamente gli schermi. Anche se è difficile spesso coinvolgere i bambini tutto il giorno, lasciarli in balìa di tv, tablet e cellulari non è una buona soluzione!

Castighi: sì o no?

MammeCheFatica sa che ogni genitore ha il suo stile educativo e non c’è niente di più sbagliato nel dire ad una mamma o ad un papà: “Si deve fare così..non fare così!”. Ci permettiamo però di rispondere agli interrogativi che spesso ci vengono posti da genitori, più o meno giovani, rispetto all’ utilità di dare delle punizioni o no. Dalla nostra esperienza abbiamo notato che i castighi servono a ben poco: i bambini tendono infatti a ripetere l’azione proibita, o perchè gli adulti non sono stati abbastanza coerenti ed efficaci, o perchè vogliono sfidarli e provocarli ancora di più. I piccoli non devono imparare che una cosa non si deve fare “perché altrimenti c’è un castigo”. A seconda dell’età del bambino è importante spiegare con parole semplici perchè quella cosa non va fatta, con coerenza e chiarezza. La regola infine dev’essere condivisa non solo da Mamma e Papà, ma anche dai nonni e dalle baby-sitter. Forza genitori, se date il buon esempio, i vostri bambini vi seguiranno!

“E’ tutto mio!”: esercizi di condivisione

“E’ mio!” Quante volte sentiamo questa frase se siamo a contatto con i bambini piccoli, in particolare tra i 16-24 mesi. Questa fase è assolutamente comprensibile, per un bambino che vuole indicare il senso di appartenenza e di possesso. È possibile aiutare in modo concreto il piccolo a gestire questa forte emozione?

  • Certamente il nostro sostegno si concretizza nell’esempio e nel gesto. (È mio! È tutto mio! = Proviamo, mantenendo un tono e una modalità scherzosa, a prendere il gioco tanto conteso e a ripetere le sue parole.)
  • Spiegare durante la giornata,in un momento tranquillo, che i giochi anche se nostri, possiamo prestarli per un po’ di tempo. Provate a dividere i giochi insieme, messi infila sul tappeto. Devono visualizzare in modo pratico quello che stiamo dicendo.
  • E’ molto difficile accettare di giocare insieme e accettare queste regole un po’ da grandi e non ancora metabolizzate del tutto.
  • Non serve punire o minacciare (se si continuasse a verificare questa situazione). Piuttosto è più efficace una chiaccherata veloce e sintetica.(I bambini non hanno mai tempo per i discorsi dei grandi!).

Non demoralizzatevi, capita a tutti i bambini. L’importante è dare loro un limite per aiutarli a gestire meglio questa nuova sensazione. Tra le tante proposte citiamo il libro “E’ mio!” di Leo Lionni ed.Fatatrac che piace molto ai piccoli lettori. Per garantirvi che anche le rane probabilmente hanno questi problemi!

Le regole anche d’estate..

 

Le regole servono sempre, in tutte le fasi di crescita, anche durante il periodo estivo! Ovvio,in questo periodo, inevitabilmente vi saranno alcuni sconvolgimenti (ad esempio il sonno, probabilmente non dormendo nel proprio letto abituale immaginiamo vi siano dei nuovi rituali). É importante però trasmettere al bambino l’idea che anche in vacanza occorre rispettare e rispettarsi. Questo concetto vale per tutte le età! Il fatto di vivere giornate più lunghe e all’aperto non significa non rispettare alcuni ritmi che le varie fasi di crescita ci impongono. Quindi vi suggeriamo di creare dei compromessi e mediare con i più grandi (responsabilizzandoli con gli orari) e invece di mantenere un limite con i piccoli, anche perché hanno bisogno di ricreare un nuovo ritmo sonno-veglia che gli consenta di stare bene e continuare il loro processo di crescita e di scoperta.

 

Siamo amici? No, genitori e figli, grazie

Una tendenza molto diffusa ultimamente è quella di trattare i propri figli alla stregua di amici, stando sullo stesso piano, raccontando loro cose da adulti e pretendendo da loro un comportamento da persone mature. Ma i figli non possono essere nostri amici. Avere con loro un rapporto simmetrico non significa essere migliori genitori, così come vestirsi uguali, parlare come loro o confidarsi su tematiche personali. Si è genitori “sufficientemente buoni” (e non perfetti, perché la perfezione non una caratteristica di nessun essere umano) se ci si relaziona con loro mantenendo una “giusta distanza“, cioè non troppo vicina, né troppo lontana. Spiegare loro per filo e per segno, con una “pappardella” di 10 minuti perché un comportamento è più giusto di un altro è un errore da non fare: i bambini hanno una bassa soglia di attenzione e, a seconda della loro età, possono addirittura non capire alcuni termini. E’ importante invece essere concisi e determinati nel dire un “NO” in quanto adulti responsabili che sanno cosa è bene e cosa è male per loro. Non c’è negoziazione che tenga. E questo non è un danno per i bambini, ma, anzi, un aiuto che si dà loro per imparare a crescere con un senso di contenimento rassicurante.

I genitori di oggi: come sono diversi da un tempo!

Chi lavora nell’ambito dell’educazione se ne accorge ogni giorno: i bambini, così come le loro famiglie, sono molto cambiate negli ultimi decenni. Per fortuna i cosiddetti “padri-padroni”, autoritari e irreprensibili sono sempre meno numerosi, al contrario si sta facendo largo una figura paterna più presente e affettuosa. Allo stesso tempo è molto cambiato anche il ruolo femminile: le madri non sono più “solo madri”, dedite alla casa e ai bambini, ma anche donne, magari in carriera e si fanno in quattro per riuscire a conciliare la famiglia e il lavoro, rinunciando spesso a molte passioni o aspirazioni. Le famiglie sono meno numerose di un tempo e i figli sono i veri protagonisti: aspettati e desiderati a lungo, su di loro gli adulti si proiettano grandi ambizioni. Sicuramente non c’è un “meglio” o un “peggio”: come sempre nei cambiamenti vi sono aspetti positivi e altri negativi. Quella che forse si sta diffondendo sempre più è la tendenza (molto pericolosa) dei genitori di oggi di mettersi allo stesso piano dei figli, in una democrazia dei rapporti dove si sottovaluta la giusta distanza e soprattutto il valore delle regole. Le regole, i “NO”, detti con determinazione, coerenza e condivisi con il partner, sono fondamentali per crescere perchè orientano e contengono. Su questo chi si occupa di pedagogia e psicologia dello sviluppo deve lavorare a fondo: le regole fanno bene e favoriscono uno sviluppo sano di ogni bambino. Cari Genitori: non abbiate paure a darle!

Le regole: poche ma chiare..

E le regole? Avete ragione..ne parliamo ora! Le regole secondo noi dovrebbero essere date fin da piccoli, in modo chiaro e coerente. Detto così sembra facile, sul campo pratico invece non lo è per niente: sgridare, riprendere il proprio bambino (piccolo o grande che sia) non è cosa semplice, e può scatenare una serie di sentimenti anche contrastanti tra senso di colpa, rabbia o frustrazione. Però possiamo dire per certo che se un bambino fin da piccolo non ha la possibilità di interiorizzare il concetto di regola farà più fatica a gestire i rapporti interpersonali e a relazionarsi quindi con gli altri. Il bambino ha bisogno di limiti e confini ben precisi. Ha bisogno per crescere con i “sì” ma anche con i “no”. Se gli viene sempre concesso tutto, come farà da grande a tollerare tante piccole frustrazioni quotidiane? Come farà ad intuire i bisogni degli altri se è solo incentrato su se stesso? Spesso però in ambito educativo la teoria e la pratica non sempre coincidono: molte volte non si riesce a tradurre quei limiti in modo chiaro e lineare come si vorrebbe e quindi si finisce per cedere… ” Ti dò l’ultimo..poi basta” oppure “E va bene dai, per questa volta..”. Non serve alzare la voce o dover ricorrere a punizioni: se c’è rispetto ci sarà anche per le regole. Ricordiamo solo che essere esigenti non significa essere cattivi genitori! Si ride, si scherza, si gioca, ma quando si dice: “No!” ci si ferma un attimo senza cedimenti o ripensamenti. Così facendo insegnamo anche l’arte della coerenza, una delle più difficili da mantenere durante tutta l’esistenza.

Dieci cose da fare questa estate con i nostri bambini

Ecco le dieci cose da fare assolutamente questa estate con i nostri bambini:

  1. Rilassiamoci veramente e insieme a loro (vi sembrerà strano, ma ci stupiranno!!)
  2. Respiriamo aria nuova
  3. Creiamo un album dei ricordi
  4. Torniamo un po’ bambini anche noi
  5. Facciamo almeno una volta con loro il nostro gioco preferito di quando eravamo piccoli
  6. Sporchiamoci le mani impastando/pitturando/incollando.. senza preoccuparci troppo della pulizia della casa (siamo in vacanza anche noi, no??!)
  7. Coccoliamoci tanto
  8. Leggiamo e/o inventiamo molte storie fantasiose
  9. Cuciniamo insieme
  10. Strappiamo qualche eccezione alle regole (sempre sacrosante, per carità, ma in vacanza possono essere lievemente più morbide se lo ritenete opportuno)

Il mondo gira intorno ai bambini??

figli che comandanoSempre più spesso durante le nostre consultazioni private con i genitori ci capita di sentire frasi del tipo: “In casa comanda nostro figlio…lui dice di fare così e noi lo facciamo..altrimenti piange e si dispera..”oppure: “Abbiamo scelto così, diversamente da quello che volevamo fare noi, perchè lui ce lo ha chiesto insistemente con dei capricci infiniti”… Capita a tutti di attraversare momenti della crescita più difficili da gestire, ma è importante sforzarsi di capire che i figli (sebbene siano il regalo più bello che la vita ci potesse dare) non hanno bisogno di “comandare” , nè chiedono di “governare” i membri della famiglia a loro piacimento. Quello che inconsciamente desiderano, invece, è di poter avere degli adulti che si prendono cura di lui, stabilendo delle regole e dei limiti da rispettare. Perchè loro sono bambini e devono comportarsi come tali (capricci compresi), mentre noi siamo i genitori, i grandi che sanno cosa è meglio per loro. Dunque ricordiamoci sempre di essere noi coloro che prendono l’iniziativa, che danno il permesso o il divieto di fare qualcosa, che pensano di scegliere la cosa giusta per il loro bambino. E qualora sbagliassimo, possiamo correggerci, tornare indietro e ricominciare da capo perchè il loro affetto nei nostri confronti non si basa sul nuemero di regali o concessioni fatti.