Ancora troppi episodi di violenza e razzismo dominano le cronache di questi giorni. Crediamo che l’unico vero modo per affrontarla sia spiegarla anche ai bambini e ragazzi, con modalità diverse ma necessarie, per dare un senso alla rabbia e agli episodi di razzismo e violenza a cui troppo spesso ci stiamo abituando. Il dialogo costante e quotidiano è fondamentale come forma di prevenzione e consapevolezza per formare un giovane uomo/donna con una mentalità aperta e rispettosa verso tutte le differenze socioculturali che potrà incontrare lungo il suo viaggio. Invitiamo per questo motivo di iniziare ad affrontare temi come la rabbia, la gelosia,il rispetto, anche tra i piccolissimi al nido (attraverso storie,giochi e interventi teatrali) e poi alla scuola dell’infanzia e ovviamente in famiglia. Per non abituarsi all’ idea dell’odio. Gli studi confermano che laddove vi è un clima di preparazione alla convivenza e alla condivisione, laddove vi è meno solitudine e più integrazione e l’idea di un progetto comune viene meno il bisogno di distruggere o prevaricare sull’altro in modo brutale e violento, poiché si ha a disposizione la capacità e il piacere di discutere e parlare senza alzare necessariamente le mani e sapendo accettare idee e vite diverse dalla nostra.
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Speciale Inserimenti
Settembre è il mese degli inizi. Oggi dedichiamo volentieri un po’ di tempo ai bambini che affronteranno il delicato passaggio dal nido alla scuola dell’infanzia – la scuola dei grandi, per intenderci. Si tratta di un passaggio spesso difficile perché ricordiamo che il bambino passa da un ambiente raccolto e ovattato ad uno nuovo, grande e pieno di bambini di età diverse, nel quale torna improvvisamente piccolo. Per questi motivi gli ambientamenti necessitano di tempo. I bambini un po’ disorientati spesso sono insofferenti, a disagio, e non sempre arrivano entusiasti all’ingresso e al distacco da voi. Occorre avere un forte senso di fiducia e mantenere un certo equilibrio da trasmettere anche ai bambini coinvolti.
Come facilitare l’uso del water
Come aiutare il bambino nel delicato passaggio dal pannolino al water, passando per il vasino? Come aiutare i genitori (siete tantissimi e non riusciamo a rispondere a tutti) ad affrontare questo momento nel modo più naturale possibile?Questo post è dedicato a tutti i piccoli alle prese con i primi giorni di asilo e ai loro genitori che sicuramente saranno preoccupati perché non ancora autosufficienti nel gestire la pipì/cacca. Tanti bambini preferiscono chiedere il pannolino per fare la cacca e sentirsi al sicuro. Chiedono all’adulto un rifugio sicuro. In questa fase di solito non accettano ancora il water, anzi lo concepiscono come strumento portatore di ansie e paure e subentra fin da subito un atteggiamento di totale rifiuto. In questi casi suggeriamo di provare a cambiare il nostro atteggiamento. Anziché chiedere al bambino “ti scappa?” “Proviamo ad andare in bagno?” provate a sospendere tutte le vostre richieste e coinvolgerlo piuttosto in modo pratico e attivo nelle dinamiche bagno. Ad esempio chiedendogli di cambiare la carta igienica o pulire con una spugnetta o giocare con bambole o altro. Questo spazio è fondamentale perché permette al bambino di ambientarsi e di sentirsi piu’ sicuro e a suo agio. A chi ci scrive che le ha “provate tutte e non c’è nulla da fare” rispondiamo di sperimentare anche questi suggerimenti e di rivedere e modificare il proprio atteggiamento (giustamente pieno di aspettative). In questi lunghi anni, abbiamo avuto il piacere di incontrare davvero tanti bambini alle prese con lo spannolinamento e vi assicuriamo che tutti, ognuno con i suoi tempi, ha capito tramite l’esperienza ed ha interiorizzato il movimento fino a diventare naturale.