Cerchiamo di concepire la scuola come…

la scuola, un luogo di crescitaCerchiamo di concepire la scuola e l’asilo nido come un posto particolare, all’interno del quale i bambini possono avere dei legami e dei vissuti speciali. Non è una punizione (per la quale sentirsi in colpa offrendo in cambio dei regali), nè un abbandono, ma una possibilità di crescita. Figli e genitori infatti crescono e diventano grandi insieme sperimentando, imparando ad accettre il distacco e conoscendo altri bambini e contesti.

In una parola, come dice Daniele Novara ” Bisogna aiutare i bambini ad ampliare il loro mondo. Ecco il regalo più bello che possiamo fare ai nostri figli”.

Buon Mercoledì da Mammechefatica!

 

Educazione alimentare e non solo..

 

Se per Natale volete regalare un libro educativo vi proponiamo: “Il cibo attraverso gli occhi di un bambino“, Ed. Coop Lombardia, 7,50e.

Di cosa si tratta: di un libro nato da un’idea del Comitato Soci-Coop e proposto all’Istituto Comprensivo T. Grossi di Milano. Le famiglie delle scuole primarie raccontano e disegnano le loro tradizioni culinarie durante le feste parlando di piatti per loro importanti e in qualche modo speciali.

Perchè ne parliamo: è un progetto nato da una collaborazione insolita che dopo un anno di lavoro ha raccolto “esperienze culinarie”, quindi ricette, ma non solo, anche storie di vita in famiglia.

MammeCheFatica lo consiglia perchè: dà importanza ai legami familiari. Attorno alla tavola infatti si creano relazioni, scambi di emozioni e di storia su cui si sedimentano tradizioni e radici familiari. Troppo spesso oramai i bambini mangiano da soli davanti alla tv, non comunicano e non imparano ad apprezzare il cibo in tavola e questo non è un buon insegnamento. Infine un ulteriore buon motivo per acquistarlo consiste nel fatto che il ricavato del libro sostiene le scuole offrendo fondi per il materiale didattico.

 copertina del libro

E se mio figlio scopre che Babbo Natale non esiste?

Babbo Natale

Capita che quando i bambini iniziano a frequentare la scuola elementare spesso incontrano altri compagni “più scafati” che sono già a conoscenza della natura di Babbo Natale. I bambini più naif all’inizio tendono a negare, ma con il tempo si lasciano convincere dall’evidenza e sono costretti a riconoscere la cruda realtà. Cosa possono fare in questi momenti i genitori? Innanzitutto, sappiate che i bambini possono essere un po’ amareggiati, ma di certo sono gli adulti ad essere più preoccupati all’idea che la magia del Natale possa svanire all’improvviso. In realtà questo timore dei grandi cela una paura meno consapevole del fatto che i loro figli stanno crescendo e prima o poi voleranno via dal loro nido. Ma questo succederà solo fra molto tempo, non preoccupatevi ora! Quello che fa sorridere è che sono i bambini stessi a non volerci deludere ammettendo di sapere la verità e continuano a farci pensare di non sapere nulla a riguardo!

Tuttavia, dopo averli rassicurati sul fatto che si tratta di un simbolo dell’amore dei genitori nei confronti dei figli, possiamo anche coinvolgerli nel trasmettere comunque questa credenza un pò magica ai più piccoli affinché si sentano grandi e responsabilizzati.

Per tutti quelli che invece credono ancora un pochino in questa magia, vi aspettiamo giovedì 12 Dicembre alle 16,45 presso il Cobaby di Piano C, in Via S. D’Orsenigo, 18 a Milano. Pare che verso le 17 un puntualissimo signore vestito di rosso venga a farci degli auguri speciali.. (l‘ingresso è libero, ma prenotatevi all’indirizzo mail: info@mammechefatica.it)

Laboratorio di fotografia per i più grandi!

 

Attenzione Attenzione… desideri diventare un perfetto fotografo? Questo laboratorio allora fa per te! Sara Minelli, fotografa professionista, è pronta ad insegnarti i trucchi del mestiere con divertimento e fantasia. Lo staff di MammeCheFatica accoglierà tutti i bambini, tra i 7 e gli 11 anni circa, presso il Cobaby di Piano C, in Via S. D’Orsenigo, 18 a Milanosabato 30 Novembre dalle 10 alle 12.

Vi aspettiamo anche con una macchina fotografica digitale (anche molto semplice, oppure un tablet od uno smartphone) per cimentarsi davvero in quest’arte.

Iscrizione obbligatoria:  info@mammechefatica.it; 346-6892154 . Ingresso 15€

locandina lab fotografia

 

Diritti ai bambini ogni giorno dell’anno!

 

Ieri, come sapete, abbiamo celebrato la giornata internazionale per i Diritti dell’Infanzia. E’ bello sapere dalla voce dei bambini stessi che a scuola hanno fatto discussioni, merende, disegni e giochi a tema. Perchè anche da loro deve passare l’idea che i bambini hanno diritto di essere tali, di essere tutelati, di avere la possibilità di studiare, giocare e imparare. E’ giusto anche insegnar loro che purtroppo non ancora tutti i loro pari hanno gli stessi benefici, bisogna dunque informare, denunciare, lottare e ricordare. Le iniziative in tutta Italia sono state moltissime, originali, ma soprattutto molto efficaci per destare l’opinione pubblica, ma crediamo non basti. E’ per questo che, un pò in modo anticonvenzionale, vogliamo parlare dei Diritti il giorno dopo. Perchè ogni giorno dell’anno dobbiamo avere ben in mente che è nostro compito educare e crescere serenamente gli adulti di domani.

Come si promuove l’autonomia e la curiosità in un bambino?

 

E’ fondamentale che da subito i bambini siano stimolati nel porsi delle domande, nel capire il perchè delle cose e del funzionamento del mondo. Senz’altro i piccoli hanno una curiosità epistemofilica intrinseca (così come la definiva la grande psicoanalista Melanie Klein), ma anche l’ambiente intorno a lui deve favorire il più possibile l’apprendimento e l’esperienza. Un esempio banale, ma comprensibile a tutti i genitori di bambini che abitano in città. Non esiste solo l’auto come mezzo di trasporto, ma anche l’autobus, la metropolitana e i tram (che costano ed inquinano meno fra l’altro!!). Portate i vostri scriccioli a spasso o in bicicletta, facendo notare le particolarità dell’ambiente, esplorando insieme..(il treno, il controllore, l’autista, i poliziotti…) vedrete come saranno felici di fare tante nuove scoperte! Per i più grandi, a questo proposito, segnaliamo “Stars”, un’iniziativa del Comune di Milano che con Budapest, Cracovia, Londra, Edimburgo e altri grandi città promuove il tragitto casa-scuola sulle due ruote..un modo intelligente per favorire l’utilizzo della bici!

Come capire se mio figlio è iperattivo? (parte II)

 

Riprendiamo il discorso suul’iperattività..

Quali altri sintomi possono associarsi a questa sindrome? Una compromissione cognitiva, ritardi dello sviluppo linguistico, dell’apprendimento e motorio sono molto frequenti. Quando sono più piccoli, oltre al temperamento difficile, presentano anche disturbi del sonno e dell’ alimentazione.

Chi sono i soggetti più colpiti? In genere bambini maschi in età scolare. Le bambine invece soffrono maggiormente di deficit attentivi, più che di difficoltà comportamentali.

Cosa possono fare gli adulti? In classe è bene che le insegnanti spieghino con parole semplici e non discriminanti le difficoltà del bambino chiedendo di empatizzare con lui e coinvolgerlo in tutte le attività possibili.

A casa i genitori, oltre a prendere provvedimenti clinici, è bene che non puniscano frequentemente il bambino o impongano un comportamento sedentario che lui non è in grado di rispettare. Un lavoro di parent training e sostegno alla genitorialità può risultare molto utile per affrontare le fatiche quotidiane.

Ricordiamo che la discriminante tra un disturbo ipercinetico e una forte vivacità sta nel disagio e nel malessere provato dal bambino. Se è sereno, a casa e a scuola, ha amici e il suo comportamento non influenza negativamente la vita familiare non si tratta di iperattività.

Una scuola di mattoncini LEGO

 

Qualche giorno fa in Danimarca hanno annunciato l’apertura ad agosto di una scuola a Billund che unirà il sistema scolastico danese e la creatività della Lego, l’azienda dei famosi mattoncini colorati. L’ideatore di uno dei giochi più famosi al mondo, Kjeld Kirk Kristiansen, si augura che questa scuola possa fungere da esempio per altri istituti futuri e che la città possa diventare presto la capitale dei bambini. Il preside sarà il fisico inglese Richard Matthews che si propone di coordinare una scuola che stimoli un apprendimento incentrato sui quesiti, ma anche sul gioco, sulla fantasia e sulla musicalità.

Quando arriveranno anche in Italia progetti così??!

Cosa hai mangiato oggi?

 

Cosa hai mangiato oggi? Questa è la tipica domanda che si fa all’uscita dai nidi, scuole dell’infanzia ed elementari. ed è una tipica domanda ‘all’italiana’ per introdurre poi altri elementi di conversazione tra il bambino e l’adulto di riferimento.

Come mai è così importante sapere cosa hanno mangiato i piccoli a scuola? Certo lo si chiede, onde evitare di cucinare le stesse cose a cena…ma non è solo questo..anche perché basta attrezzarsi con lo schema settimanale della scuola e appenderlo sul frigorifero.

E’ una sorta di domanda retorica che si fa, che include anche una percezione di ansia e  controllo dell’adulto sul bambino. (riuscirà il mio bambino a mangiare anche fuori di casa? Il cibo sarà preparato e cucinato bene come a casa?)

Mammechefatica suggerisce anche di concentrarsi su come è andata la giornata, cosa è successo, e piuttosto di chiedere: come sei stato/a a scuola oggi? Bene?E’ andata meglio?…Essendo i bambini auto-regolatori nei confronti del cibo..è bene anche spostare l’attenzione su altre domande, ma soprattutto lasciare ai bambini il tempo di riadattarsi, e accettare quella fase di passaggio tra l’uscita da scuola e il ritorno a casa. Così facendo saranno i bambini a raccontarvi con più entusiasmo e nei dettagli il vissuto della giornata e ciò che hanno sperimentato (e probabilmente cosa avranno mangiato!).

Provate!

 

 

 

Scuola per 11 mesi all’anno?

 

Carissimi, cosa pensate della proposta di allungare il periodo scolastico dei nostri bambini a 11 mesi all’anno?

Benchè all’inizio possa suonare male (pensando con nostalgia alle nostre vacanze estive senza fine), a Mammechefatica piace molto come idea…Infatti sappiamo bene come ad ogni inizio estate mamme e papà debbano fare le acrobazie per incastrare ferie, laboratori costosi e corsi di nuoto per non lasciare da soli i bambini.

Non sempre si ha la fortuna di avere dei nonni disponibili o le risorse per lo stipendio di una baby-sitter full time. Dunque questo progetto aiuterebbe moltissimo le famiglie, nonchè i bambini stessi. Infatti a Settembre, dopo quasi tre mesi di vacanza, tutti i bambini fanno davero molta fatica con la ripresa. Non è un caso che sia il momento in cui insorgono piccoli sintomi o in cui i conflitti familiari aumentano.. Quindi noi diciamo..perchè no?? D’altronde anche in altri paesi europei fanno così da tempo..

E voi, cosa ne pensate?