Non parla ancora: come fare

 

Un altro tema molto cliccato riguarda il linguaggio, più precisamente la frase “il mio bambino non parla ancora”. Molti genitori si preoccupano molto e cercano in rete eventuali suggerimenti. Di seguito scriviamo alcuni punti importanti di cui tenere sempre conto, primo tra tutti: evitare di fare paragoni tra fratelli o pari perché davvero ogni bambino ha i suoi tempi dettati da una serie di fattori socioambientali. Il linguaggio si forma prima nelle mente del piccolo poi si esprime con le prime parole e i primi tentativi che non devono essere mai corretti o forzati. Provate nel frattempo a stimolare e ancora meglio incuriosire il piccolo verso il linguaggio raccontando sempre ciò che state per fare “adesso ci prepariamo per la nanna, ci cambiamo e poi una filastrocca” “oggi sei in po’ stanco eh, dai che domani sarai in forma” provando a interpretare anche gli stati d’animo del piccolo che ancora non riesce ad esprimerli con le parole. Il racconto di storie brevi e di canzoncine rappresenta un ottimo esercizio: va fatto in modo quotidiano, più volte al giorno, ripetendo sempre la stessa melodia per un certo periodo per aumentare la capacità di concentrazione e di ascolto. Non forzate mai il bambino anche più pigro perché potrebbe reagire al contrario delle vostre aspettative. Dategli il giusto tempo continuando invece a proporre racconti interessanti e prestando attenzione alla scelta dei vocaboli. Evitate di storpiare le parole e i termini e esprimetevi sempre in modo chiaro per favorire un miglior ascolto e comprensione. Quando il piccolo si sentirà pronto inizierà a trovare piacere nell’ elaborare le prime parole che si faranno sempre più complesse e articolate nel corso dei mesi.

E se il mio bambino non parla ancora?

Intorno all’anno, si sa, i bambini tendenzialmente incominciano a dire le loro prime paroline, ma, come sottolinea sempre MammeCheFatica, ogni bambino ha i suoi tempi, ben diversi da quelli dei manuali di pedagogia o puericultura. Quando è il caso di iniziare a preoccuparsi se il proprio bambino non dice nulla o davvero pochissime parole? Se gli altri aspetti (motorio, sociale, cognitivo..) ci sembrano funzionare bene, si può anche aspettare fino ai tre anni di età. L’importante è che il bambino interagisca in qualche modo con adulti e coetanei attraverso una comunicazione non verbale, che sia curioso del mondo circostante e risponda se chiamato per nome. Lo sviluppo del linguaggio dipende da moltissimi fattori e non ci deve allarmare se in ritardo rispetto ad altri bambini se tutto il resto procede bene. L’importante è sempre:

-non forzare il bambino a parlare

-non fare confronti con gli altri

-mantenere il controllo e scacciare l’ansia: si è ancora in tempo per intervenire ed eventualmente farsi aiutare

-non insistere eccessivamente sulla corretta pronuncia

-non prenderlo in giro se si esprime male

-stimolarlo con la lettura di fiabe e storie (l’apprendimento per imitazione funziona sempre molto!)

-verbalizzare i suoi desideri/sentimenti