Ci sono dei momenti critici nella crescita di ogni bambino che possono rappresentare per la famiglia intera un ostacolo difficile da superare. Esempi tipici sono: i primi distacchi, la nascita di un fratellino, l’inserimento a scuola, difficoltà con il sonno o con l’alimentazione, ma anche la depressione post-partum o la separazione fra i genitori. In queste situazioni i genitori non sanno più come agire, sono preoccupati, hanno dubbi e ansie (comprensibilissimi!). Ricordiamoci che spesso i bambini per poter fare un passo in avanti devono prima farne due indietro per prendere la rincorsa.
Chiedere aiuto ad un professionista per un sostegno psicologico spesso allevia in fretta le tensioni e fa vedere le difficoltà da un altro punto di vista. Il sostegno è un intervento caratterizzato da una certa brevità rispetto ad una terapia e da un’iniziale consultazione che coinvolge in primis entrambi i genitori (è molto importante che nei primi colloqui siano presenti entrambi per poter esprimere il loro pensiero spesso molto diversi). E’ esenziale sfatare lo stereotipo dello “strizza cervelli” da cui andare solo se sei “matto”. Lo psicologo può essere interpellato anche per problemi transitori, non gravi, nè eccessivamenti preoccupanti.
p.s. Per trovare il professionista a voi più adeguato cercatelo nell’elenco che trovate sul portale dell’ Ordine degli Psicologi della vostra regione (in questo modo eviterete di incorrere in falsi operatori!).