Come stanno le educatrici?

 

Ci chiediamo questa volta come stanno le educatrici, che pensieri hanno, come procedono gli ambientamenti e che tipo di stanchezza avvertono. Perché è fondamentale trovare dei momenti di ascolto, di condivisione delle fatiche educative. Fatevi aiutare, anche perché serve per crescere e migliorarsi. Se le attività di formazione e supervisione vengono svolte in modo sistematico ne giovano tutti: gli staff educativi, l’atmosfera del gruppo classe, i bambini e le famiglie. Non ci sono controindicazioni anzi!!!!!!! Che ne pensate?

 

Lione: bimba 11 mesi muore in asilo

Avremmo voluto parlare d’altro, scegliere una tematica meno pesante ma la cronaca ci riporta una notizia drammatica che non possiamo ignorare. Una bimba, di origini italiane, alla quale viene dato dell’acido muriatico dall’ educatrice per calmare i suoi terribili pianti. Il fatto terribile è avvenuto in una garderie di Lione. Ma l’attenzione collettiva va spostata sull’educatrice. Cosa ha portato ad un gesto del genere? Un senso di vuoto? Di burnout avanzato? Dove era il resto dello staff? Probabile che la bimba già piangesse molto perché percepiva probabilmente tutta la rabbia e la frustrazione dell’educatrice. Questo ci spaventa e preoccupa molto: l’invisibilita’ del dolore e della frustrazione educativa sul campo di chi svolge un lavoro di cura così importante e significativo. Ribadiamo il nostro continuo appello a percorsi di supervisione e formazione continua, a monitoraggi delle varie realtà, a continui processi di condivisione. Se tutto questo viene svolto con regolarità e professionalità non si arriva a questi eventi drammatici. Ma deve esserci dietro un lavoro continuo di rete e di squadra che aiuta, fortifica e struttura le menti anche più fragili e in difficoltà.  Chi ci conosce e frequenta le ns supervisioni sa bene quanto tempo investiamo su questi argomenti e sul tema pianto. Chi lavora in campo educativo deve conoscere il pianto del bambino ma soprattutto conoscere il proprioSolo chi acquisisce una piena consapevolezza di sé e dei propri limiti può pensare di lavorare con e per gli altri. Purtoppo queste dinamiche invisibili non vengono mai percepite come fondamentali.

  • Alle educatrici diciamo: fatevi aiutare, sappiate mettervi in discussione e fermarvi prima di essere divorate dall’indifferenza,dal vuoto. Tenetevi in costante ricerca.
  • Ai genitori: chiedete e pretendete nelle strutture educative in cui portate i vostri bambini che vi sia una costante Regia Educativa in grado di monitorare lo staff. È un diritto di tutti avere a disposizione realtà socioeducative preparate e pensate per accogliervi. Il lavoro con la Prima Infanzia deve essere percepito come una grande responsabilità collettiva. 

 

 

 

 

Stanchezza Educativa…

 

Questo post è dedicato e pensato agli operatori del settore educativo che più che mai quest’anno hanno incassato un livello di stanchezza e pesantezza notevole. Siamo ormai alla fine di un anno educativo davvero strano e faticosissimo dal quale abbiamo imparato comunque tanto. Quando ci si sente in queste condizioni è fondamentale automonitorarsi e nel caso non temere di chiedere aiuto. Purtroppo il limite e il confine dalla forte stanchezza mentale al fatidico burnout è davvero sottile. E molte volte ci si cade dentro senza neanche accorgersene. In questi casi prendete le distanze e iniziate ad osservare il vostro comportamento al lavoro e il livello di insofferenza e nervosismo con i bambini che talvolta scatta ed emerge per un nonnulla. La consapevolezza e la maturità nel saper dire “devo saper condividere e non tenermi tutto dentro prima di esplodere” e’ un gesto significativo che fa sempre la differenza, partendo dal presupposto che può capitare a tutti, e che è bene affrontarlo in modo preventivo onde evitare di stare peggio. Il meccanismo di Supervisione quindi di un occhio esterno che ascolta,accoglie,prende in carico e non giudica è una modalità corretta per crescere e ampliare la propria professionalità. 

Vi aspettiamo con nuove proposte personalizzate e collettive.

 

I nostri servizi: cosa facciamo e dove operiamo..

MammeCheFatica propone agli Asili Nido e alle Scuole dell’ Infanzia diverse tipologie di consulenze a seconda delle esigenze della struttura:

  • Avvio e nuove aperture
  • Supervisione e riunioni di supporto e confronto con l’équipe educativa
  • Supervisioni per le Titolari/Coordinatrici delle strutture
  • Incontri formativi per i Genitori dell’ Asilo su specifici argomenti
  • Team Building per lo staff
  • Letture animate per bambini
  • Laboratorio per adulti su “Come raccontare una storia ai bambini”
  • Corso specifico rivolto alle Tate/Baby Sitter
  • Corso specifico per l’ apertura di Nidi Famiglia

Le nostre consulenze possono essere “flash”, mensili, anche telefoniche o via Skype per le strutture all’ estero.

Il nostro obbiettivo consiste nel creare e potenziare la rete di contatti tra le varie realta’ che seguiamo e continuare a portare entusiasmo nel lavoro con i bambini consapevoli del fatto che “non possiamo nutrire senza essere nutrite a nostra volta”.

Continueremo a macinare kilometri su e giu’ per l’ Italia e a vivere con la valigia pronta per nuovi incontri con tutti voi che ci restituite sempre la giusta carica e stima.

A prestissimo!