Vacanze da separati: come gestirle al meglio

Uno dei temi caldi dell’estate è sempre quello della gestione dei figli durante le vacanze per le coppie di genitori separati che devono affrontare la prima o ennesima vacanza da soli con i figli. Come preparare al meglio i bambini e come prepararsi per fare in modo che ovunque andrete possa essere una piacevole esperienza?

  • alla base di tutto occorre un’ottima organizzazione da parte di entrambi i genitori: non solo di colui/colei che partirà ma anche dell’ ex partner che dovrà sostenere e supportare la partenza,il distacco,la lontananza,le telefonate ecc.
  • una forte collaborazione tra i due ex coniugi è fondamentale per poter creare le basi di una nuova armonia mettendo sempre le esigenze e i bisogni primari del bambino al centro
  • se uno dei due genitori coinvolti risulta poco collaborativo anziché criticarlo subito fate sempre in modo di offrire un buon esempio mettendo in atto un atteggiamento non competitivo e umano
  • I bambini imitano e assorbono i nostri comportamenti e modi di fare: in questo senso abbiamo una forte responsabilità nei loro confronti proprio perché vogliamo proteggerli e garantire loro il meglio
  • valorizzare la vacanza con l’altro genitore non è un gesto semplice ma è segno di grande maturità: è un modo per rassicurare il bambino e il genitore stesso
  • puntare sempre l’accento sul senso di famiglia e di unione anche se da separati: l’obiettivo è proteggere e rassicurare il bambino e inventare una nuova dimensione all’interno della quale ognuno possa sentirsi riconosciuto e valorizzato nel ruolo materno  e  paterno
  • insegnare e trasmettere un forte senso di rispetto per tutti i componenti della famiglia anche nelle fasi più critiche e buie
  • fatevi aiutare: un punto di vista esterno può essere un’ottima risorsa anche per voi: per alleggerire e condividere pensieri talvolta troppo pesanti da sopportare

A tutti gli operatori socio sanitari che lasciano a casa i loro bambini

A Tutti gli Operatori Sociosanitari (Medici, Infermieri, operatori sanitari senza escludere nessuno) impegnati in prima linea in questa emergenza sanitaria oggi va il nostro pensiero. E cioè, più nello specifico, immaginando la loro quotidianità stravolta, i turni che non esistono più, la vita familiare rimasta in sospeso, i figli che inevitabilmente non incontrano da giorni per tutelarli al massimo. Proviamo ad immaginare i pensieri, la fatica, il senso di colpa, di morte, che si portano nei loro camici. Proviamo a pensare cosa possono dire ai loro figli (magari anche piccoli) e giustificare la loro assenza. “Mamma/Papà quando torni? Ma vai sempre in Ospedale? Ma i malati non guariscono mai, uffa?! Perché non stai qui con me?”. Queste domande sono quelle più difficili a cui rispondere perché fanno i conti col senso di colpa e del dovere a cui si è sottoposti. Togliere a se stessi per dare agli altri.

  • Cercate, come potete, di mantenere un contatto con i vostri bambini.
  • Raccontategli la verità: hanno bisogno di non sentirsi traditi da voi
  • Lasciategli (a seconda dell’età) un qualcosa da fare: un gioco, una costruzione, una canzoncina, un indovinello, una piccola caccia al tesoro. È un modo di essere pensati e tenuti in mente quando non è possibile stare vicini fisicamente.
  • Dite a chi si sta prendendo cura di loro (partner,nonni,tate,familiari) di parlare di voi di tanto in tanto, in modo solare (evitando il tono malinconico che non è di certo d’aiuto) per fare in modo che il bambino specialmente piccolo capisca che la sua mamma/papà lo pensa sempre anche se ora sta lavorando e non è lì a giocare con lui.
  • Cercate quando entrate in contatto con i vostri bambini di concentrarvi sulle loro specifiche esigenze (mettendo da parte momentaneamente) tutta la stanchezza psicofisica a cui ora siete sottoposti.
  • L’altra parte quella dei pensieri pesanti lasciatela a noi. Per qualsiasi cosa siamo a disposizione, scriveteci in privato e ci organizziamo a seconda dei vostri turni.
  • Info@mammechefatica.it
  • Dott.sse Marta Stella e Sara Luna Bruzzone, Pedagogista e Psicoterapeuta