La gelosia tra fratelli e sorelle rappresenta un classico argomento che ci portano i genitori in studio e nelle consulenze presso i vari asili. Non è sempre facile accettare un comportamento di gelosia o invidia nei confronti dei due fratelli, nonostante venga offerto loro un trattamento uguale e senza preferenze. Cio’ capita spesso quando vi è poca differenza di età tra i fratelli. Cosa può fare il genitore in questa situazione? La Mamma e il Papà possono, attraverso una modalità empatica trasmettere il senso di parità rendendo però unico il rapporto con il proprio figlio. Testimoniare il fatto che si vuole molto bene a entrambi, ma che con ognuno è giusto avere un rapporto differente. Saper valorizzare il legame con ognuno e il rapporto tra loro diventa fondamentale per costruire un valore duraturo e inossidabile nel tempo. Provate ad offrire del tempo per ciascuno, e del tempo per loro. Provate a fare in modo che quando siete con un figlio, pensate e preparate insieme qualcosa anche per l’altro, per il piacere di creare una piccola sorpresa. Di solito sgridare in continuazione non porta mai a grandi risultati, piuttosto leggete un libro insieme che affronta il tema della gelosia facendo in modo che entrambi i fratelli possano immedesimarsi o cogliere ciò che è necessario. Datevi e date loro il giusto tempo pero’.
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Paura del water nel bambino
Come tutti i passaggi anche quello dal pannolino al water può essere lento, talvolta complesso, altre volte faticoso (non solo per l’adulto che deve continuamente cambiare e pulire il bambino, ma anche dal punto di vista del bambino stesso, che in qualche modo deve accettare questa frustrazione). Di seguito vi scriviamo qualche suggerimento che solitamente diamo alle mamme che ci chiedono in studio e nei vari nidi come affrontare questa fase.
- prendete tempo, dimenticate la fretta, non importa se poi andranno alla materna. Avete ancora del buon tempo per migliorare e affinare la tecnica.
- evitate di sgridare o riprendere il vostro bambino e di assillarlo (si ottiene l’effetto contrario).
- valorizzate i miglioramenti e gli aspetti positivi anche se ne ve ne sono pochi (i bambini hanno bisogno di fiducia e coraggio).
- cambiate tono della voce (parlate loro sottovoce quando dovete proporgli di andare in bagno).
- Accettate che prima possa imparare a fare la pipì e poi col passare del tempo accetterà anche di fare la cacca (date a quest’ultima tanto tempo, poiché per un bambino è più semplice e rassicurante rifugiarsi nel pannolino piuttosto che esporsi e rischiare persino di cadere dentro quel grande buco che i grandi chiamano water.
- Responsabilizzate il vostro bambino: dategli dei compiti da fare anche in bagno (dei libretti ad esempio) Deve quasi essere contento di stare in bagno seduto sul trono come fanno i grandi e progressivamente acquisire naturalezza e sicurezza. Sul blog trovate numerosi post a riguardo.
EasyNido: ecco cos’è
Mammechefatica oggi vi parla di EasyNido. Abbiamo conosciuto il team di EasyNido a Roma che si occupa di far ottimizzare i tempi e semplificare la macchina organizzativa e burocratica che spesso vi é dietro alla regia di un asilo. Si tratta di un gestionale pensato e progettato per chi lavora nelle realtà educative come gli asilo nido ad esempio. È utile per varie funzioni tra cui: aggiornare il diario di bordo, segnare le presenze, ma anche per tutto ciò che riguarda la fatturazione, l’organizzazione dei turni dell’équipe. Per i genitori è importante perché possono visualizzare le attività della giornata del proprio bambino, sapere cosa e come hanno mangiato, guardare le foto e accelerare la comunicazione nido-famiglia per fare in modo che al momento del ricongiungimento il genitore possa dedicarsi esclusivamente al suo bambino. Per chi volesse aggiornare il proprio sistema organizzativo, e dare alla struttura un nuovo strumento tecnologico (e sostituire l’amato cartaceo) può contattare EasyNido che lavora e collabora con tante strutture in tutta Italia, dai nidi famiglia, ai micronidi, agli asili aziendali, scuole dell’infanzia e babyparking.
Vi lasciamo i contatti:via Pietro Rosa,48b – Roma tel. 06- 83361840
EasyNido è prodotto da iRoma S.r.l.
Il potere delle vacanze!
Continuano i giorni di festa..almeno per i bambini.. che aspettano anche i regali della Befana già che ci sono! Se riuscite, tra tutto quello che avete organizzato e pensato, tenete un po’ di spazio per il “il dolce far niente” crediamo faccia bene, non solo ai bambini, ma anche agli adulti che devono poter staccare anche se sappiamo bene che con i figli piccoli non si stacca mai in realtà. Giocare e trascorrere un po’ di tempo in casa senza orari e scadenze è un vero toccasana di questi tempi! I bambini, specie se piccoli, hanno tanto bisogno non solo di voi genitori, ma del vostro tempo. Fate scorta di storie, canzoncine, burattini, travasi semplici e tutto quello che la vostra fantasia e creatività vi offre. Vi garantiamo, per esperienza,che si tratterà dei migliori regali che farete ai vostri figli.
Auguri & Buone Feste da Marta & Sara di MammeCheFatica
Ma quando arriva Babbo Natale?! Oggi?!
“Ma quando arriva Babbo Natale?! Oggi?! Domani?! Ma perche’ non arriva?” Queste sono le tipiche domande dei bambini 3-6 anni che hanno una concezione del tempo ancora non strutturata completamente e soprattutto vivono nella magica e intrepida attesa di Babbo Natale che aspettano da almeno un mese e mezzo..(con gli anni anche Babbo Natale lo si attende già da metà autunno). Evitate pero’ se potete, cari genitori, frasi del tipo “fai la brava altrimenti Babbo Natale da te non viene” perche’ non saremmo coerenti, dato che Babbo Natale quando arriverà il 25 porterà fin troppi regali nelle nostre case.. provate invece a responsabilizzarli e dare loro il tempo di rispettare la mansione proposta. Ricontate insieme le caselline del calendario dell’Avvento oppure date loro degli oggetti (tipo matita,gomma,giochino,post It) pari al numero dei giorni mancanti al Natale, così facendo concentreranno la loro attenzione sugli oggetti piuttosto che sull’attesa. Nel frattempo possono anche decorare o colorare in vari modi una scatola (delle scarpe o altro) dove riporre i vari oggetti. Siamo sempre convinte che con poco si possa fare molto è sufficiente un po’ di sana fantasia e creatività. Bambini da oggi siamo a – 6!!!!!!
La scuola materna..non è come il nido..
La scuola materna? Non è come l’asilo nido.. È un ambiente più ampio che mette a dura prova i piccoli treenni, che nel primo periodo devono confrontarsi con la grande novità. Non sempre si tratta di un passaggio facile e immediato nonostante la preparazione mentale svolta durante l’estate. Il rapporto con le nuove maestre, i nuovi compagni di gioco, le nuove regole di convivenza, per non parlare dei saluti e dei distacchi dalle figure primarie (mamma e papà). Se al nido tutto ciò sembrava assodato, può capitare che si debba fare un’elaborazione ulteriore, nonostante sia trascorso già del tempo dall’inizio di Settembre. Probabilmente due mesi non sono sufficienti per una completa sintonizzazione tra il bambino e l’ambiente. Proviamo a vedere sul piano pratico invece come fare:
– non parliamo sempre della scuola, ed evitiamo di chiedere “Come e’andata oggi?” Piuttosto raccontiamo al bambino la nostra giornata e le nostre difficoltà. Sarà più semplice per lui organizzare un discorso, ed è utile per capire che anche i grandi hanno le loro difficoltà con le quali confrontarsi
– cerchiamo di capire dai racconti e con la collaborazione preziosa delle Maestre cosa effettivamente non piace al bambino. (Sappiamo che di solito una cosa non piace al bambino quando non è al centro dell’attenzione,o quando non riesce come gli altri, o quando ha delle aspettative che non è in grado di soddisfare)
– trasformiamo in situazione positiva il/i momento/i descritti come brutti e insopportabili facendo capire che è capitato anche a noi quando eravamo all’asilo ai tempi..
– utilizziamo il gioco come chiave di lettura e di cambiamento: perché non creare un gioco dell’oca sull’asilo o il lavoro e ogni sera lanciare il dado? (Non concentratevi sul gioco e la sua struttura, ma su quanto può restituire Fiducia e Sicurezza al vostro bambino)
Non mollate e tenete duro anche nei momenti di maggiore sconforto. I cambiamenti richiedono tempo..
Inserimento al nido: vediamo insieme come..
Sappiamo che per molti bambini piccoli il mese di Settembre sarà caratterizzato da una nuova avventura: l’ingresso all’asilo nido!. Vediamo insieme come fare per affrontare questo periodo in modo sereno senza troppe ansie e timori che sicuramente non aiutano né la mamma né il piccolo. In primis l’adulto, in genere la figura materna, deve elaborare la fase del distacco per cercare di arrivare al momento dell’inserimento preparata e consapevole. Non e’ per niente semplice lasciare il proprio bambino in uno spazio nuovo e con persone (seppur qualificate) che non si conoscono ancora molto. Proprio per questo motivo suggeriamo, sulla base della nostra esperienza, di iniziare a pensare a come poter affrontare questo delicato momento senza traumi per il piccolo e per la madre che sperimenta solitamente una sensazione di vuoto e senso di colpa difficile da esprimere e condividere. Come sempre vi invitiamo a seguire il metodo del vostro futuro nido. L’inserimento al nido e’ un periodo più o meno lungo che richiede come tutte le nuove sfide impegno e determinazione: bisogna dare e darsi tempo. Dare tempo al piccolo per ambientarsi e conoscere le nuove voci che si prenderanno cura di lui e dare tempo a voi stesse per gestire tutto, pianti inclusi..ne riparleremo nei prossimi post.
I bambini piccoli e il tempo
“Uff..questa giornata non passa più! Abbiamo già fatto di tutto e ora?”. Vi sarà capitato di pensare o dire ad alta voce qualcosa di simile se avete avuto a che fare con un bambino piccolo. Sia da genitore, sia da baby-sitter, infatti, trascorrere un’intera giornata (magari in casa perchè fuori piove o fa troppo caldo) con un bambino piccolo è molto, molto faticoso poichè ogni proposta dura il tempo di un attimo! infatti la loro concentrazione è davvero breve e hanno l’esigenza di essere continuamente stimolati. Il primo passo è ammetterlo a se stessi, senza avere paura dei giudizi altrui. Anche un’educatrice esperta fa fatica e deve sfruttare ogni energia e idea originale per arrivare a fine giornata. Vediamo qualche suggerimento per alleggerire il tutto:
-organizzare la giornata seguendo routine precise, come foste all’asilo nido
-proporre qualche attività particolare, guidata (un grande collage, la preparazione di biscotti o della pizza, la pittura..)
-alternare a momenti di gioco libero (è importante aiutare il bambino a sviluppare gradatamente una certa autonomia)
-approfittare del momento del riposino per “staccare la spina” e dedicarci anche solo per poco tempo a qualcosa che ci piace molto fare, evitando di svolgere quelle attività noiose e faticose, anche se doverose (lavatrice, i piatti, pulizie varie..)
-organizzare momenti di condivisione con qualcun altro, ad esempio un’amica (meglio ancora se anche lei con figli!)
Come togliere il pannolino..
Questo post è dedicato a chi è alle prese con lo spannolinamento..sappiamo che le mamme hanno giustamente fretta e vorrebbero subito arrivare al dunque, ma occorre preparare il piccolo per tempo creando lo spazio (fisico e mentale) affinché accetti di togliere il pannolino e passare gradualmente al vasino o riduttore altrimenti ogni sforzo e promessa perderà di significato. Dopodiché iniziate in casa per 15/30 minuti a togliere il pannolino, evitando di chiedere il classico “ti scappa la pipì?” Vi garantiamo per esperienza che è una frase parecchio inutile! La maggior parte delle volte la pipì arriva e scorre sul pavimento senza nessun tipo di controllo!. Ma si impara anche da queste situazioni! Anzi e’ importante in questi momenti non sgridare il bambino senza fargli pesare di aver sbagliato e di non essere stato in grado di avvisare per tempo. Proseguite in modo graduale senza insistere troppo e facendo in modo di valorizzare l’aspetto ludico (portando in bagno anche qualche peluche a cui insegnare come fare a stare sul water!). Coinvolgete sempre il piccolo per strappare un po’ di carta igienica e iniziare a memorizzare i vari passaggi dell’igiene personale.
Fare i compiti…
Fare i compiti si sa non è mai stato piacevole, non tanto per i compiti in se’ ma piuttosto per l’obbligo che rappresentano. Talvolta però ricevere l’aiuto di una persona esterna, puo’ essere un valido aiuto e magari diventare anche un punto di riferimento per i giovanissimi. Quando il momento dei compiti diventa difficile da gestire occorre responsabilizzare i bambini verso quello e’ il loro ‘lavoro’. La possibilità di condividere del tempo con dei ragazzi più grandi che aiutano i più piccoli può essere un momento trainante, dove si apprendono modalità diverse da quelle degli adulti e quindi sembra essere tutto più’ facile e perche’ no divertente!. Da adulti però possiamo coinvolgere i ragazzi in modo attivo senza quasi intervenire nella loro gestione del tempo. Non e’ la mamma che deve guardare nello zaino per intendersi, ma è il ragazzo stesso che aggiorna in casa ciò’ che è accaduto in classe e quello che dovra’ preparare a scuola. Questo perché non possiamo pretendere che diventi grande, quindi autonomo, se non facciamo un passo indietro creando lo spazio e il senso di libertà necessaria che la crescita comporta.