Uff..che noia!!

Avete mai sentito pronunciare queste parole dai bambini di oggi? Noi molto poco, purtroppo. Sapete perché? Perché ormai non permettiamo a nessuno di avere anche un piccolo momento di “nulla facenza”; il vuoto ci spaventa. Così come noi adulti mentre aspettiamo l’autobus o siamo in viaggio da soli tiriamo fuori il cellulare, così offriamo ai bambini qualsiasi tipo di stimolo pur di non farli annoiare, altrimenti.. Altrimenti?? Potrebbero perdere la pazienza, piangere, infastidire, dimenarsi ecc…ma è proprio un sentimento così negativo la noia? Assolutamente no, perché dal non far niente nasce la creatività, il pensiero. Quando abbiamo tutto e non ci manca nulla non abbiamo la necessità di fantasticare, di inventare o di sognare ad occhi aperti. Dunque, permettiamo anche ai più piccoli di tollerare la frustrazione della noia e del non saper cosa fare in modo che possano creare un nuovo gioco o delle nuove storie: così facendo li aiuteremo nella crescita.

W il dolce far niente (soprattutto in questi ultimi giorni di vacanza)!

Perchè i bambini piccoli piangono?

 

Per i bambini, specie se molto piccoli e non sanno ancora parlare, il pianto diventa l’unico strumento per comunicare qualcosa che “turba” il loro stato di benessere. Se ci pensiamo bene, è un gran dono per l’essere umano essere in grado di esprimere un sentimento difficile e scomodo attraverso un qualche canale di comunicazione. Crescendo i bambini capiscono che a quel comportamento corrisponde un intervento dell’ambiente (la mamma, il papà, i nonni, la tata..) e impareranno ad usarlo in modi sempre più maturi per raggiungere i loro scopi.

Dunque, care Mamme primipare, anche se talvolta sembra impossibile, è bene incominciare a pensare al pianto del vostro piccolo anche come risorsa. Non solo come segnale d’allarme. Riflettiamo sul perchè ci causa delle reazioni di un certo tipo in alcuni momenti e pian pianino cerchiamo di tollerarlo e, parafrasando un importante psicoanalista, Bion, a restituire le angosce del bambino “digerite”, senza sommarle alle nostre.