Sin da piccoli è bene abituare i bambini a verbalizzare le proprie ed altrui emozioni. Cosa significa? Dire a parole l’emozione provata, spiegando di cosa tratta, normalizzandola. Siamo infatti esseri umani ed è normalissimo provare gioia, imbarazzo, paura, rimorsi e quant’altro. Se riusciamo a trasmettere tutta questa gamma di sentimenti (positivi e “negativi” naturalmente!) i nostri bambini diventeranno un giorno degli adulti consapevoli, maturi, attenti e sensibili ai comportamenti umani. Sembra facile, ma sappiamo bene quanto sia invece un compito difficilissimo per noi grandi, così attenti ai degli altri, così spaventati dall’andare contro le aspettative degli altri su di noi. L’uso dei libri e delle storie con i piccoli è per noi un’abitudine consolidata e da consigliare a chiunque abbia a che fare con i bambini, sempre attenti ad assorbire il clima emotivo che circola intorno a loro. Come sempre siamo a disposizione per suggerimenti!
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Come parlare ai bambini piccoli? In modo adulto…
La domanda di oggi è: “Come parlare ai bambini piccoli?”
La risposta, come confermano gli esperti del settore, è semplice e ferma: “Bisogna iniziare fin da piccoli a trasmettere al bambino un linguaggio ricco e articolato”, evitando quindi di imitare e copiare le sue paroline, piuttosto insegnargli e proporgli quelle corrette; col tempo inizierà ad utilizzarle. Spesso ai genitori piace ripetere le parole del bambino per comunicare con lui, ma così facendo non si contribuisce all’arricchimento del suo vocabolario linguistico.
Quindi niente più brum brum, totò, titta, pappa, ninna,’tello e così via…ma se proprio non riusciamo a farne a meno, riduciamone drasticamente l’uso e iniziamo a pensare che utilizzando una corretta proprietà di linguaggio contribuiremo a favorire l’ampliamento del bagaglio linguistico dei nostri bambini, sviluppando in loro forte curiosità. Verbalizziamo ogni nostro e suo gesto, diamo spazio a libri, racconti e storie e vedrete che..come per magia il vostro bambino parlerà sempre meglio!
Chiamiamole emozioni!
Sin da piccoli è bene abituare i bambini a verbalizzare le proprie ed altrui emozioni. Cosa significa? Dire a parole l’emozione provata, spiegando di cosa tratta, normalizzandola. Siamo infatti esseri umani ed è normalissimo provare gioia, imbarazzo, paura, rimorsi e quant’altro. Se riusciamo a trasmettere tutta questa gamma di sentimenti (positivi e negativi naturalmente!) i nostri bambini diventeranno un giorno degli adulti consapevoli, maturi, attenti e sensibili ai comportamenti umani. Sembra facile, ma sappiamo bene quanto sia invece un compito difficilissimo per noi grandi, così attenti ai degli altri, così spaventati dall’andare contro le aspettative degli altri su di noi. L’uso dei libri e delle storie con i piccoli è per noi un’abitudine consolidata e da consigliare a chiunque abbia a che fare con i bambini, sempre attenti ad assorbire il clima emotivo che circola intorno a loro. Come sempre siamo a disposizione per suggerimenti!
E le sculacciate? Servono?!….
Mammechefatica riapre un vecchio dibattito…l”utilità o meno delle sculacciate…
A nostro avviso non servono più di tanto in particolare con i bambini piccoli che dopo poco tempo sono in grado di riproporre la medesima azione…provocandoci e innervosendoci ancora di più.
Mammechefatica ritiene più utile parlare,verbalizzare e se (strettamente necessario)alzare il tono della voce per trasmettere al bambino il disagio e la rabbia che l’adulto sta provando per quella determinata azione.
L’aspetto significativo da non sottovalutare è il momento che arriva subito dopo: il piccolo è in lacrime, l’adulto dìsi sente in colpa per aver ‘esagerato’ e la maggior parte delle volte per porre fine e rimediare propone abbracci o peggio ancora regalini.
Per evitare tutto ciò basterebbe gestire queste dinamiche in modo più pacifico e tranquillo, accettendo anche altre soluzioni senza dover ricorrere alle più drastiche.
Se il vostro bambino ha fatto qualcosa di scorretto, riparlatene insieme ma ricordate di utilizzare un tono calmo e pacato (anche se siete ancora arrabbiati o delusi)
Il dialogo, l’antica arte maieutica, vince sempre anche con i più piccoli.
Provate.